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Il vicesindaco Piciocchi si dice aperto alla possibilità di aprire poi gli spazi ristrutturati alla cittadinanza, magari "un'attrazione turistica"
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GENOVA - Circa 13 restauratori che ogni giorno lavorano all'interno del ponte Monumentale, ad almeno 20 metri di altezza.

Entra nel vivo il restyling con un intervento che ha ottenuto il finanziamento da 3,3 milioni di euro del Pnrr-Piano nazionale ripresa e resilienza per la rigenerazione urbana. I lavori servono a risolvere varie tipologie di degrado che interessano il Ponte: dal recupero dei materiali lapidei alla canalizzazione delle acque, dall’eliminazione di graffiti, macchie, depositi e distacchi.

Il Ponte non è mai stato oggetto, dalla sua realizzazione nel 1890 a oggi, di un intervento a tutto tondo e di conseguenza oggi presenta ammaloramenti nelle volte che hanno portato a una messa in sicurezza con i ponteggi che dovevano appunto essere preliminari a un intervento organico, dopo che si erano verificati distacchi di materiali dalle volte, con conseguente necessità di messa in sicurezza provvisoria del transito pedonale e veicolare su via Venti Settembre. 

"Un intervento atteso da moltissimi anni che viene realizzato su un progetto di altissima ingegneria per un monumento simbolo di Genova nell’arteria principale del centro della nostra città – commenta il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici e manutenzioni Pietro Piciocchi – l’intervento, che ha ottenuto il via libera dalla Soprintendenza, riguarda l’intero Ponte con un lavoro di restauro mai avviato nella sua storia, eliminando le situazione di attuale deterioramento lapideo e di degrado, consolidando le strutture su tutti i prospetti, anche su corso Andrea Podestà". 

Il progetto definitivo di restauro e consolidamento si articola in tre interventi: il rifacimento dei marciapiedi, solai a copertura delle canalizzazioni originarie per eliminare le infiltrazioni interne; il consolidamento delle balaustre in corso Andrea Podestà e dei rivestimenti marmorei dei fronti principali; il restauro degli apparati decorativi dell’intradosso delle volte dei tre fornici.

Il progetto, come ha spiegato il vicesindaco, potrebbe finalmente portare al restauro degli immobili vicini, abbandonati e venduti nel 2015 a un privato, che non potrebbe dar via ai lavori di ristrutturazione a causa dei problemi di infiltrazioni legati allo stato del ponte Monumentale. "Si andrebbe poi a sbloccare la situazione" ha detto Piciocchi.

Le fasi dei lavori. Dopo la messa in sicurezza dei ponteggi e l’allestimento dell’impalcato, in autunno è stata avviata la campagna di indagini mirata alla conoscenza del materiale costituivo gli intonaci della volta e degli elementi lapidei dei prospetti. La campagna è servita anche a comprendere le tecniche esecutive e costruttive utilizzate per stabilire la sequenza metodologica corretta in fase esecutiva.  Alla luce di quanto emerso dall’indagine diagnostica preliminare e sulla base delle valutazioni effettuate sullo stato di conservazione del bene, è stata condotta una campagna di saggi di pulitura delle superfici, attraverso le quali è stato possibile individuare le metodologie di intervento più adeguate alla rimozione di materiale secondario lesivo e l’identificazione delle integrazioni realizzate durante un intervento di restauro precedente.

I saggi di pulitura hanno interessato l’apparato decorativo dell’intradosso della volta per rimuovere gli strati di materiale secondario, non compatibili con il substrato, e contemporaneamente di identificare in maniera puntuale gli strati sovrapposti alle superfici originali. Contestualmente, prove di pulitura sono state effettuate anche sulle superfici lapidee dei prospetti (in marmo Botticino) per stabilire, principalmente, una corretta consequenzialità delle operazioni previste in fase esecutiva per la rimozione dell’attacco microbiologico (che interessa in maniera diffusa e radicata l’interno delle microfessurazioni della pietra), la riduzione dei depositi di calcare, delle croste nere, la rimozione delle patine di sporco e dei depositi di smog e pulviscolo. Attualmente, sulla base dei risultati ottenuti dalla campagna d’indagine e dalle campionature effettuate, le lavorazioni di pulitura proseguono a regime, riguardando le superfici lapidee e intonacate dei prospetti, oltre agli intonaci delle volte.

Dalla prossima settimana inizierà l’intervento, che riguarderà corso Podestà e il suo sottosuolo con il rifacimento dei marciapiedi e del manto stradale, con l’impermeabilizzazione dei cunicoli sottostanti e la regimentazione delle acque per eliminare definitivamente la possibilità di infiltrazione dell’acqua nella volta del ponte, causandone irrimediabilmente l’ammaloramento. I lavori su corso Podestà dureranno circa sei mesi: per i primi tre mesi, l’intervento riguarderà solo la porzione di strada lato Levante (lato Brignole) e nei successivi tre mesi si procederà, con le analoghe modalità, con l’intervento sul fronte di Ponente (lato De Ferrari). Una volta conclusi i lavori sull’estradosso del Ponte, sarà eliminata la causa principale di ammaloramento della struttura. Poi si procederà alle opere di consolidamento e finitura degli intonaci e dei materiali lapidei, in facciata e nella volta per poi proseguire con le lavorazioni di restauro nei due passaggi pedonali laterali del Ponte in via XX Settembre. Entro ottobre 2025 è prevista la fine dei lavori, in anticipo rispetto alla milestone Pnrr fissata per il 30 marzo 2026.