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La Liguria è la seconda regione italiana per crescita del reddito pro capite, quarta per crescita del Pil, regina incontrastata della blue economy
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GENOVA - La Liguria cresce a ritmi da record ma potrebbe crescere ancora di più se fosse aiutata a livello infrastrutturale.

"Il nostro focus dedicato alle infrastrutture mostra che il costo dei ritardi cumulati, che non sono solo causati da incapacità locali ma anche dal rapporto centro-periferia e nel coinvolgimento di una pluralità di attori, pesano in prospettiva per più di 2 miliardi". Così Valerio De Molli, managing partner & CEO The European house - Ambrosetti durante il dibattito a porte chiuse "Regione Liguria: priorità d'azione per la crescita e la competitività del territorio" di Teha Club a palazzo del Principe. 

Gli investimenti e i lavori in corso sono comunque un fiore all'occhiello della regione: "A chi esprime critiche per esempio sul Pnrr, sulla nostra capacità di far cadere a terra la realizzazione concreta del Piano - continua De Molli -, dobbiamo guardare con ottimismo il fatto che ci sono progetti questo riguarda il piano nazionale di ripresa e resilienza ma riguarda anche il piano di dotazione infrastrutturale della Regione che non hanno precedenti. Il Pnrr sul Pil, che vale per la Regione ma vale anche per il sistema Paese, è il doppio di quello che era il Piano Marshall sulla dimensione economica dell'epoca. Se riusciamo a far cadere a terra anche solo l'80% di tutto il piano facciamo una cosa che non ha precedenti. In questo senso ritengo che dobbiamo guardare il bicchiere mezzo pieno e mantenere il profilo dell'ottimismo".

Il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti spiega che "il meglio deve ancora venire, perché le opere infrastrutturali in corso in questo momento nella nostra regione ci pongono ben al di sopra delle altre regioni per investimenti del Pnrr ma anche del fondo complementare dei fondi di sviluppo e coesione. Questi nonostante i limiti strutturali della nostra Regione, che resta comunque una Regione assai complessa lo sapete tutti per orografia, per numero di strade presenti, per le gallerie e viadotti - continua -. Siamo la regione che ne ospita di più d'Italia, ospitando anche il primo sistema portuale del Paese".

"Questi fattori creano ovviamente una problematicità - spiega il governatore ligure - ma gli investimenti in corso, dal tunnel subportuale al tunnel della Fontanabuona, dal Terzo Valico fino a tutto quello che sta avvenendo in porto a Genova come la nuova diga, i binari, l'ultimo miglio, la risistemazione del terminal di Spezia, produrranno un effetto immediato di ulteriore crescita del Pil dovuta alla spesa pubblica. Dall'altra parte, ovviamente, saranno anche la soluzione di alcuni dei colli di bottiglia strutturali che hanno per tanto tempo danneggiato la nostra economia e la nostra qualità della vita".