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GENOVA - I dati e il cosiddetto "internet delle cose" per migliorare il traffico e la mobilità genovese, sotto forma di controllo dinamico per la pubblica amministrazione e di informazioni utili in tempo reale per cittadini e imprese.

Il tutto attraverso il progetto Genova Smart City, coordinato dal Comune, che vede l'apporto fondamentale di Liguria Digitale: "La partenza di oggi potrebbe trasformare Genova nei prossimi anni - spiega l'amministratore unico di Liguria Digitale Enrico Castanini -, anche a breve visto che si tratta di infrastrutture virtuali, facendola diventare non solo a livello italiano ma anche a livello europeo una delle città più smart che ci sono". Il progetto rientra nell'ambito dell'accordo transattivo tra Aspi e gli enti del territorio come parte del risarcimento per il crollo del ponte Morandi e si traduce in 100 milioni di euro investiti tra il 2022 e il 2027.

In sostanza, dall'inizio del 2024, a Genova saranno attivati i primi di oltre 200 varchi digitali mobili che insieme ad altri strumenti tecnologici già esistenti (telecamere, rilevatori di velocità, rete Amt, parcheggi a pagamento, celle telefoniche) e alla messa in rete di tutti i dati, consentiranno di avere informazioni utili a gestire i flussi di traffico. "Consentirà da una parte molta più comodità per il cittadino che avrà informazioni sul traffico, sui flussi, sui parcheggi, sugli itinerari - dice il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti - e dall'altra parte una serie di dati con cui la pubblica amministrazione potrà orientare le proprie strategie in tempo reale. Le applicazioni sono quasi infinite". L'assessore alla Mobilità del Comune di Genova Matteo Campora spiega che "Genova Smart City è già partito perché in questi mesi abbiamo lavorato insieme a Liguria Digitale e Movyon a preparare l'installazione, nel marzo 2024, dei primi varchi. Potremo leggere e gestire i flussi di traffico 24 ore su 24 attraverso una control room che sarà la seconda per la nostra amministrazione dopo quella della polizia locale".

In concreto, con il sistema si potranno gestire "interventi puntuali - aggiunge Campora - ci potranno essere situazioni per cui modificare la viabilità, incidenti o cantieri, e attraverso la control room potremo fare intervenire pattuglie. Quello che è importante è che se questo progetto pilota funzionerà in una città complessa dal punto di vista della mobilità come Genova allora funzionerà anche altrove".

L'installazione dei varchi sarà propedeutica anche all'introduzione di limitazioni alla viabilità o a chiusure al traffico, ad esempio, ai mezzi privati o inquinanti, o all'introduzione di ticket di pagamento come per l'area C a Milano. "Oggi non abbiamo un sistema per verificare e intercludere una parte della città - aggiunge Campora - in futuro potremo avviare azioni con l'obiettivo di spingere sempre di più le persone verso l'uso del trasporto pubblico e limitare l'afflusso dove abbiamo inquinamento".

Tra gli strumenti più innovativi, oltre ai vari tools dedicati al traffico, il pannello "Genova Heartbeat", una sorta di termometro dello stato di salute della città in cui vengono indicati, con un numero da 1 a 10, le condizioni del traffico, del trasporto pubblico, la situazione meteo o dei parcheggi.

"Quanto abbiamo potuto vedere oggi – ha detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti - mostra come la tecnologia ci può aiutare sempre di più a guidare anche le scelte di pianificazione strategica. Smart City Genova può essere il punto di partenza per estendere il concetto di smart city al resto del territorio e offrire servizi digitali sempre più innovativi a tutti. Abbiamo chiesto a Liguria Digitale di valorizzare tutto quello che, in termini di innovazione, è già stato fatto sul territorio, sia dalla Regione che dal Comune di Genova. Progetti sistemici come questo danno alle istituzioni l’opportunità di coinvolgere più soggetti del territorio per fare sintesi e valorizzare ogni buona pratica disponibile e, al contempo, favorire l’indotto locale".