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"Non possiamo più accettare che si dica che gli incidenti mortali sono una fatalità: non è vero, perché sono frutto dell’inosservanza di norme, di scarsi investimenti sulla prevenzione" spiegano Luca Maestripieri e Andrea Tafaria
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GENOVA - "Ancora un morto sul lavoro, ancora un operaio non più giovane che perde la vita mentre si guadagna lo stipendio. È davvero ora di dire basta a questa carneficina: in Liguria ogni mese dobbiamo piangere due vittime del lavoro" Lo dicono Luca Maestripieri, segretario generale Cisl Liguria, e il segretario generale Filca Cisl Liguria Andrea Tafaria commentando la notizia dell’infortunio mortale a Borghetto Santo Spirito.

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"Non possiamo più accettare che si dica che gli incidenti mortali sono una fatalità: non è vero, perché sono frutto dell’inosservanza di norme, di scarsi investimenti sulla prevenzione, di controlli e sanzioni insufficienti", spiegano Maestripieri e Tafaria.

"La Cisl chiede da tempo una terapia d'urto che si traduca in aumento esponenziale dei controlli, nella ridizione del ricorso al lavoro precario, nella responsabilizzare chi ha il dovere di vigilare ed evitare infortuni sul posto di lavoro. La situazione non è più emergenziale: è fuori controllo. Con la vita delle persone nessuno ha il diritto di scherzare o rimandare decisioni" concludono.