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L’Assemblea generale dell’Associazione celebra i suoi primi dieci anni di attività. Al cinema Barberini di Roma sono riuniti i vertici delle tv nazionali e locali per fare il punto della situazione e per disegnare gli scenari futuri.

L’assemblea di quest’anno – che ha come claim “Diffondiamo valore” - cade nel decimo anniversario di CRTV: l’associazione di categoria delle imprese televisive e radiofoniche italiane, è stata costituita infatti nel 2013. Nel primo semestre 2023, sono circa 300 i canali tv in Italia e un terzo degli editori trasmette sul digitale terrestre. La televisione lineare mantiene la sua importanza raggiungendo ogni giorno 38,4 milioni di italiani con 321 minuti di permanenza media quotidiana davanti allo schermo.

"La radio e la televisione sono state straordinari veicoli di innovazione e di promozione culturale del Paese e sono finestra dalla quale ognuno di noi può affacciarsi per partecipare alla vita della propria comunità e di quella globale, anche dai nuovi dispositivi mobili che hanno cambiato radicalmente le modalità di fruizione". Così il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio inviato al Presidente Francesco Angelo Siddi.

“Quello radiotelevisivo è un mercato che non solo crea ricchezza e lavoro ma rafforza la democrazia - le parole del Presidente di CRTV Franco Siddi - il mercato radiotelevisivo è un moltiplicatore di ricchezza, genera posti di lavoro, cultura e innovazione tecnologica, ma anche e soprattutto rafforza la democrazia e il pluralismo. È un mercato che merita attenzione e risorse certe: dalle piccole e medie tv e radio locali alle grandi realtà nazionali”. 

"il settore radio-televisivo "è un settore che deve investire, un percorso ineludibile, c'è una competizione fortissima con le nuove tecnologie". Così Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, intervenendo ai 10 anni di Confindustria Radio Televisioni. "Si tratta di un "settore - ha aggiunto - che si confronta con competitor che hanno regole diverse. io stesso all' assemblea annuale di Confindustria ho ricordato che in questo settore la libertà, la democrazia e il rispetto delle regole sono fondamentali di fronte alle nuove tecnologia". E poi ancora: "Credo che tutti i broadcaster, tv, radio, e anche le tv commerciali hanno una componente di informazione molto importante. Per fare questo c’è necessità di investire nelle nuove tecnologie. Mentre bisogna fare network, è importante ma dobbiamo confessare una pecca: anche nel nostro sistema di rappresentanza non sempre riusciamo a fare sistema, anche all’interno delle associazioni di categoria abbiamo una conflittualità di interessi” perché dobbiamo coniugare diversi interessi: non è così facile”.

Ci stiamo adoperando per dare maggiori certezze agli operatori sulle politiche di investimento nelle produzione - ha detto in un passaggio del suo intervento il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso - la vostra filiera negli ultimi anni ha registrato numeri in crescita importanti, sia dal punto di vista degli investimenti sia in termini occupazionali, anche grazie al rafforzamento della sua vocazione internazionale con una crescita dell’export del 70% negli ultimi 7 anni

 Tra i partecipanti all'assemblea di Roma in qualità anche di consigliere nazionale l'editore di Primocanale Maurizio Rossi. "La prima associazione nata nel 1983 ci vedeva già’ fondatori ed era FRT federazione radio televisiva Nel 2013 entriamo in Confindustria nazionale con Confindustria Tv a cui partecipano Rai, Mediaset La 7 e le primarie emittenti regionali italiane tra cui Primocanale".