Attualità

Il nuovo docufilm della serie “Terza” dal titolo “Salir”, realizzato da Primocanale Production, in collaborazione con Fondazione Carige
1 minuto e 59 secondi di lettura

Comincia questo mercoledì alle 12.45 su Primocanale con replica alle 19.30 e giovedì alle 15, il nuovo docufilm della serie “Terza” dal titolo “Salir”, realizzato da Primocanale Production, in collaborazione con Fondazione Carige.

Scritto e condotto da Mario Paternostro, con la regia di Alex Toselli, il montaggio di Alex Fragalà, il viaggio culturale tra luoghi, storie, arte, personaggi e tradizioni che segue “Il racconto di Genova” e “Addio ‘900” questa volta percorre tre vallate alle spalle di Genova.

Genova si racconta sempre osservandola dal mare. Oppure quando si arriva in aereo e, dal monte di Portofino, l’aereo comincia ad abbassarsi e a seguire il nastro di confine fra mare e monti che è questa città lunga e stretta.
Invece il nostro nuovo viaggio sarà in salita. Saliremo Genova attraverso le sue vallate per raccontare la città e i suoi abitanti dall’alto. Da dove salgono le montagne. Già, perché i genovesi non le chiameranno mai colline, ma montagne. Eccole le alpi di Genova, il Bric del Dente, la Punta Martin , il Penello, l’Argentea, l’Alpesisa, il Fasce e l’Antola.
Sentieri, creuse, scale, ascensori, ma per aiutarci saliremo anche sulle mitiche funicolari che fanno sembrare Genova come Lisbona e per questo amata così tanto dallo scrittore Antonio Tabucchi che le ha dedicato uno dei suoi romanzi più belli, “Il filo dell’orizzonte.”
Genova da lassù. Eccola ai nostri piedi e davanti a lei, senza pausa, le onde del mare.
Cominceremo proprio da Voltri, per risalire la val Cerusa dove erano le antiche cartiere che rifornivano le grandi cancellerie del ‘700, fino a Fabbriche e Fiorino.
Nelle prossime puntate percorreremo la Valpolcevera alla ricerca di dipinti salvati e vitigni pregiati fino a Morego, per chiudere in Val Bisagno a scoprire laboratori di scultura, la vita di besagnine e bugaixe, l’incredibile storia di don Ricchini parroco di Aggio e le avanguardie architettoniche del Biscione di Quezzi.
Non mancheranno le parole dei poeti, da Nicola Ghiglione a Adriano Guerrini e Franco Loi e i cibi della tradizione dell’entroterra dalla focaccia voltrese ai gubeletti di Sambuco.
Tra i nostri testimoni gli storici dell’arte Giacomo Montanari, Giulio Sommariva, Anna Manzitti e Michela Priarone, gli esperti di letteratura come Franceso De Nicola, di architettura come Antonio Lavarello, di monti e sentieri come Giuliano Lo Pinto, di musica come Roberto Iovino.
“Salir” è stata scritta per la Fondazione De Ferrari.