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Le parole del presidente dell'Anpi di Genova Massimo Bisca. A 43 anni dall'uccisione la città ricorda il sindacalista
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Un filo rosso lungo 43 anni che da quel 24 gennaio del 1979 arriva a oggi con un messaggio diretto alle nuove generazioni. Genova ha ricordato il suo Guido Rossa barbaramente ucciso dalle Br in via Fracchia, proprio a pochi metri dalla sua abitazione e da quello che poi si scoprì essere il covo genovese dei brigatisti in città. Una lunga commemorazione avvenuta proprio davanti al cippo che ricorda quel drammatico giorno. Primocanale dedica una giornata al ricordo di Guido Rossa (LEGGI QUI). Una cerimonia rivolta ai giovani delle scuole in modo da non dimenticare, per rimarcare il valore e l'integrità di pensiero e umana espressa da Guido Rossa. Tutti ricordano come il sindacalista si fosse trovato solo in quella denuncia contro il sistema e la violenza di quegli anni.

Massimo Bisca, presidente Anpi Genova, ha voluto mandare un messaggio diretto ai ragazzi e quanto quel fatto cambiò la storia del Paese immersa allora negli di piombo e la paura: "Quel giorno c'è stata una svolta che ha fatto capire che la violenza metteva in discussione i diritti conquistati anche da Guido durante la guerra. Difendere i valori della Costituzione oggi vuol dire difendere i valor per cui Guido ha dato la vita. Ragazzi studiatela la Costituzione, è uno strumento di lavoro per costruire il Paese nuovo. Rossa ci ha insegnato la dignità del lavoro, la responsabilità, la giustizia sociale e la libertà". Bisca ha ricordato anche un episodio della vita di Rossa che rispondeva a chi gli suggeriva di prendersi il porto d'armi per difendersi in questo modo: "Che scemi che siete, così rischio di sparare a un disgraziato come me che la mattina va a buttare la 'rumenta'" disse Rossa.

Durante la cerimonia in ricordo della tragica uccisione è stata posta una corona di alloro sul cippo. Presenti anche il prefetto di Genova Dario Franceschelli e l'ex procuratore capo di Genova Francesco Cozzi. "Grazie per quello che hai fatto per noi e per la nostra città". Anche il sindaco di Genova Marco Bucci ha ricordato Rossa. I suo pensiero torna al giorno del funerale con De Ferrari stracolma in una giornata di pioggia per ricordare il sindacalista che lavorava all'Italsider ucciso. "Avevamo 19 anni e ci chiedevamo cosa sarebbe stato di noi se le persone che hanno coraggio, hanno fiducia nei propri ideali vengono così vilmente ammazzate. Che futuro avremmo noi in questa società? Oggi 43 anni dopo noi tutti abbiamo sconfitto queste cose e siamo in un sistema civile che dà la possibile a tutti di essere uomini liberi e programmare il proprio futuro e lo dobbiamo alle persone che hanno sacrificato la loro vita come Guido Rossa" conclude Bucci. 

Anche l'assessore alla Cultura di Regione Liguria Ilaria Cavo ha mandato un messaggio diretto ai ragazzi: Ero piccola e abitavo in questo quartiere, avevo capito che era successo qualcosa di drammatico che riportava al valore e alla scelta importantissima fatta da una persona. E' grazie alla scuole e alle istituzioni che si apprende il valore di quello che accadde. Voi oggi avete capito il senso della solitudine a causa delle limitazioni per il Covid, ma lì successe qualcosa di molto più forte e drammatico. Guido Rossa ha avuto la forza di denunciare ma lo ha fatto da solo, i colleghi e i compagni non denunciarono insieme a lui. Dalla sua forza e dal suo volare bisogna imparare. Oggi una mostra a Palazzo Ducale ricorda Guido Rossa e la sua modernità".

Significativo anche il ricordo di Federica Cavalleri del municipio: "Guido Rossa non va dimenticato. Attraverso la violenza non si otterrà mai benessere nè sviluppo, questo è messaggio per le generazioni di oggi e future. Quel giorno il Paese intero si strinse così come si strinse il mondo del lavoro, da lì ripartì il cammino per il nuovo Paese".

Poi la cerimonia si è spostata alle Acciaierie d'Italia, là dove nella vecchia Italsider lavorava Rossa. Armando Palombo, rsu delle Acciaierie d'Italia ha ricordato il valore e l'esempio di Guido Rossa e quello che rappresentò la sua uccisione in quegli anni difficili ma anche l'importanza del lavoro e della sua sicurezza in questi tempi difficili a causa della pandemia. Un uomo, un lavoratore, un compagno della nostra classe, con i nostri principi, abituato sempre a dire quello che pensava. Lo abbiamo ricordato dentro la fabbrica che era il luogo dove lavorava, combatteva e faceva valere i suoi diritti e quelli dei lavoratori, cosa che noi facciamo nel suo ricordo, e questa ē l'attualità che si respira nello stabilimento".  Un ricordo che va ancora una volta verso i giovani. Sono state infatti consegnati sette diplomi di borsa di studio a favore di studenti figli di operai per i studi fatto all'Università. Il minuto di silenzio commosso all'interno dello stabilimento. Poi due operai hanno deposto una colonna di fiori in officina.

 

LE NOTE DEI PARLAMENTARI LIGURI - "Sono passati 43 anni da quel terribile 24 gennaio del 1979 quando Guido Rossa, operaio e sindacalista dell'Italsider fu assassinato drammaticamente dalle Brigate Rosse. Un uomo di grande coraggio che non esita a denunciare un brigatista infiltrato nella fabbrica e difendere a ogni costo la nostra democrazia". Lo scrive su Facebook Raffaella Paita, deputata di Italia Viva. "Era compito delle istituzioni proteggere quest'uomo che testimoniando aveva fatto il suo dovere fino in fondo, denunciando l'organizzazione criminale che solo l'anno prima si era macchiata del sangue di Aldo Moro. La sua morte ha segnato la drammatica perdita di una vita umana. Ma ha scritto una pagina di storia: da allora fu inequivocabilmente chiaro che tra movimento operaio e brigate rosse non vi era e non vi sarebbe mai potuta essere contiguità alcuna. Rappresenta, nel dolore, un momento di svolta fondamentale nella costruzione di quell'unità nazionale che da lì a pochi anni porto alla sconfitta delle Brigate Rosse. Ogni anno da 43 anni la sua fabbrica lo ricorda, mettendo insieme alla commemorazione la richiesta di attenzione per il lavoro, per i diritti dei lavoratori e per una vera giustizia sociale, il miglior modo migliore per onorare Guido Rossa", conclude.

"Oltre 40 anni fa l'omicidio politico di Guido Rossa segnò una svolta nella storia d'Italia. Una vita parallela in cui la dimensione sociale e politica seguiva la sua personalità sensibile alla natura, all'arte e alla poesia. Un padre, un operaio, un sindacalista, un alpinista. Un uomo perbene che di fronte alle sue responsabilità non si è voltato dall'altra parte" . Lo scrive in una nota il deputato genovese Edoardo Rixi, componente Commissione Trasporti e responsabile nazionale Infrastrutture della Lega.

L'omicidio di Guido Rossa avvenuto a Genova 43 anni fa ha segnato il punto di non ritorno per il terrorismo e per lo stragismo. I valori dell'operaio e sindacalista che non si è voltato dall'altra parte fanno parte del Dna della nostra società. Una lezione che ogni anno si rinnova. L'iter per eleggere il prossimo presidente della Repubblica non ci permette di partecipare alla sua commemorazione, ma non possiamo fare a meno di ricordare che i valori dell'uomo Guido Rossa resistono più vivi che mai" dichiarano i deputati di Forza Italia Roberto Cassinelli e Roberto Bagnasco.