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La politica, anche questa volta è scesa in campo…attraverso i social. Maggioranza e minoranza, pur non risparmiando battute sull’operato degli uni e degli altri, trovano nell’ angoscia il comune denominatore
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VENTIMIGLIA - L’ennesimo episodio di violenza, costato la vita ad un nigeriano, ha rigettato la città di Ventimiglia in un vortice di paura, rabbia e sfiducia verso le istituzioni. Un omicidio commesso con dei cocci di vetro di bottiglia, poco prima delle 20, nei pressi della stazione di una città che da anni chiede aiuto per l’incessante flusso migratorio, per regolarizzare il sistema europeo di accoglienza e per ammorbidire i respingimenti da parte dei francesi (in questi giorni quadruplicati per la guerra lungo la striscia di Gaza). La politica, anche questa volta è scesa in campo…attraverso i social e i comunicati. Maggioranza e minoranza, pur non risparmiando battute sull’operato degli uni e degli altri, trovano nell’ angoscia il comune denominatore.

"Ci vuole una sorveglianza maggiore e un centro di permanenza e rimpatrio” ha dichiarato il Consigliere di maggioranza Roberto Parodi. “Urge la modifica dell’attuale normativa per disciplinare respingimenti, accoglienza, asilo e assistenza” ha sottolineato Forza Italia. “Sosteniamo il sindaco a continuare a coinvolgere tutti gli enti preposti per garantire quel senso di sicurezza che sentiamo meno” le parole del consigliere Matteo Ambesi (Cambiamo). L’ex sindaco Gaetano Scullino invita invece ad unire le forze “ evitando facili ma ingiuste speculazioni politiche”. Decisamente più polemico Enrico Ioculano, consigliere regionale: “Questo è il risultato della politica di sicurezza delle destre, quando si nega ogni tipo di governo del fenomeno purtroppo si verificano anche questi episodi. A distanza di qualche settimana dalla visita del Ministro Piantedosi, c’è un morto in pieno centro città”. Il gruppo consiliare della Lega nel comune di Ventimiglia ha dichiarato in una nota che "come Lega sosteniamo senza se e senza ma la necessità, più volte sollevata dal Sindaco Di Muro, di aprire al più presto un Centro di permanenza per i rimpatri per rinchiudere i delinquenti, i violenti e i criminali in attesa di espulsione dal territorio nazionale. Questa gente, di cui non conosciamo neanche l’identità, non può più girare indisturbata. Al tempo stesso serve una struttura di sollievo che, chiudendo i cancelli la sera, non permetta più ai migranti di accamparsi, bivaccare o commettere atti delinquenziali".

Reazioni che però, al momento, non sembrano così incisive per cambiare la routine dei Ventimigliesi. L’esempio lo si ha in un post del titolare di un bar-ristorante in zona stazione che, da anni, lamenta degrado e abbandono.

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