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I manifestanti sono andati anche nella centrale piazza De Ferrari con cartelli, striscioni e fischietti
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La protesta contro il progetto del rigassificatore a Vado Ligure è arrivata a Genova. Questa mattina al grido di "giù le mani dal nostro mare" i manifestanti si sono dati appuntamento davanti all'ingresso del Consiglio regionale della Liguria dove era prevista l'inizio della seduta monotematica dell'assemblea sul tema.

I manifestanti sono andati anche nella centrale piazza De Ferrari con cartelli, striscioni e fischietti per poi spostarsi in via Fieschi. Alcuni espongono magliette bianche e accessori blu simbolo per la difesa dell'ambiente marino. 'No rigassificatore difendiamo il nostro mare', 'no al gas-sì alle energie rinnovabili, 'no al rigassificatore a Vado, no al tunnel della Val Fontanabuona, no a progetti scellerati', è scritto in alcuni striscioni.

Il Consiglio regionale monotematico straordinario sul progetto è iniziato con gli interventi dei gruppi d'opposizione, che hanno battuto i pugni sui banchi tra gli applausi dei manifestanti presenti sugli spalti per sollecitare l'inizio dei lavori.

ll Consiglio regionale della Liguria ha approvato un ordine del giorno che impegna la Giunta Toti "a far sì che il Governo si faccia parte attiva per individuare adeguate risorse per la realizzazione di opere di accompagnamento destinate a infrastrutture e progetti di valorizzazione, sviluppo e rilancio del territorio savonese per tutte le comunità coinvolte dal progetto del rigassificatore a Vado Ligure". Sono stati 19 i voti favorevoli, l'intero centrodestra, e 12 i contrari, l'intero centrosinistra e il M5S. Il documento, con primo firmatario il capogruppo Angelo Vaccarezza (Lista Toti Liguria), impegna la Giunta Toti "a mettere in campo le azioni necessarie all'attuazione del Piano nazionale energetico attraverso la realizzazione dei progetti previsti" e "a mantenere costante il confronto con i territori, le amministrazioni e le realtà" coinvolte dal progetto del rigassificatore a Vado.