
GENOVA - Riprende oggi il processo ad Alberto Scagni, l'uomo che la sera del primo maggio 2022 uccise a coltellate la sorella Alice, raggiungendola sotto casa sua, nel quartiere genovese di Quinto. Quella di oggi è la terz'ultima udienza in calendario e nella giornata odierna il giudice chiamerà in aula a testimoniare i vicini di casa di Alberto Scagni. La sentenza definitiva è fissata per il 29 settembre, così è stato deciso dal presidente della Corte di Assiste Massimo Cusatti.
Secondo il perito del giudice per le indagini preliminari Elvezio Pirfo "non si sa se Alberto Scagni volesse uccidere la sorella". Così aveva parlato durante la sua testimonianza nel processo ai danni del disoccupato. Sempre per Pirfo, Scagni è in grado di stare in giudizio ma è seminfermo di mente perché la sua capacità è "gravemente scemata ma non esclusa". Quest'analisi è stata contestata con toni aspri dal consulente della Procura Giacomo Mongodi, secondo il quale Alberto è invece in grado di intendere e volere.
Per quanto riguarda la difesa e anche i genitori dei due fratelli, Alberto è completamente incapace di intendere e volere. "Scagni si è allontanato dal piano della realtà" aveva dichiarato il medico legale Maria Lucrezia Mazzarella, consulente della difesa.
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