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Domenica, per il blocco del traffico dopo il rogo del bus in galleria tra Recco e Genova Nervi
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SESTRI LEVANTE - Quella raccontata da Federico Sartorelli, titolare di una farmacia a Sestri Levante ma residente a Genova e tutti quindi i giorni pendolare in autostrada (in moto per provare a far prima, viste le code continue), è una vera e propria odissea che soprattutto chi ha avuto a che fare con un neonato affamato può capire. "Domenica, il giorno del rogo del bus nella galleria della A12, mia moglie era in viaggio in auto da Sarzana a Genova, con i miei due figli, la bimba di 9 mesi e il maschio di tre anni. Dopo Rapallo sono rimasti bloccati, e ad un certo punto è venuto il momento di dare da mangiare il latte alla piccina, con il biberon. Peccato che non avremmo mai immaginato di rimanere bloccati per ore (vi dico che è arrivata a casa a mezzanotte circa), quindi io sono partito da Sestri Levante, dove stavo lavorando, con la moto, a zig zag tra le auto ferme, fino a quando sono riuscito a raggiungere l'auto di mia moglie bloccata da ore e a darle il latte per la piccina e viveri per tutti. Faceva anche molto caldo. Certo magari in questi casi vengono distribuite bottigliette d'acqua ma in una situazione così complicata non sono sufficienti". 

 

Una staffetta che fa venire i brividi ma che rende l'idea di che cosa si trovino di fronte gli automobilisti e i motociclisti, sulle autostrade liguri, spesso per i cantieri che provocano code che per incidenti come quelli di domenica. "Mi auguro che facciano il più presto possibile a riaprire la galleria - chiude Federico - e più in generale che si sbrighino a chiudere i cantieri, perchè è ormai da anni che i viaggi quotidiani sono veri e propri viaggi della speranza". (LEGGI QUI)