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La ciclofattorina racconta di genovesi generosi con le mance e corse per rubarsi i clienti, "vi siete accorti di noi solo nel lock down"
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GENOVA - Sono i preziosi e infaticabili fattorini che ci portano il cibo sull'uscio di casa quando non abbiamo tempo o voglia di fare da mangiare, spesso sfrecciando come matti in bici e in scooter per rispettare i tempi delle consegne.

La vita dei rider di Genova è svelata da Margareth, 29 anni, ecuadoriana di Sampierdarena, che da anni con la sua bici elettrica fa il fattorino nelle vie di Genova per realizzare il sogno della sua vita: diventare regista, "sto pensando di filmare i mie viaggi con una telecamera sul casco" svela.

Margareth ora lavora per per una delle poche piattaforme on line che paga i fattorini a ore e non a consegna, come fanno invece quasi tutte le altre aziende, di fatto costringendo i rider a corse sfrenate e pericolose per accaparrarsi i clienti.

La ventinovenne ricorda le terribili giornate del primo lock down quando nelle vie deserte "in giro c'erano solo i fattorini in bici e in moto", e aggiunge che quello dei rider è fra l'altro uno dei pochi lavori sempre disponibili: "Il posto per chi vuole c'è, un lavoro che possono fare tutti, basta avere 18 anni e un mezzo di locomozione" esemplifica Margareth.