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Le immagini che arrivano dall'Emilia Romagna mettono i brividi. Morti, dispersi, migliaia di sfollati e attività fuori uso. Scene che in Liguria abbiamo vissuto purtroppo parecchie volte in passato
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Genova - Le immagini che arrivano dall'Emilia Romagna mettono i brividi. Morti, dispersi, migliaia di sfollati e attività fuori uso. Scene che in Liguria abbiamo vissuto purtroppo parecchie volte in passato: dalla devastazione delle Cinque Terre alle esondazioni nel Ponente fino alle alluvioni di Genova. Nel capoluogo ligure non si può non ricordare quella del 1970. Quasi 28 ore di pioggia, 35 morti accertati, almeno 100 feriti, 8 dispersi e 2000 sfollati e migliaia di cittadini senz'acqua. Una pioggia incessante e intensa che portò ad accumulare 948 mm d'acqua in 24 ore, la stessa cosa successa in Emilia Romagna. Quel giorno l' esondazione del torrente Leira a Voltri causò la morte di 13 persone. Poi esondarono anche il Bisagno e il Fereggiano. Marassi finì sott'acqua.

In questi ultimi anni qualcosa è stato fatto per mettere in sicurezza la città. Completato lo scolmatore del rio Fereggiano (una galleria di 4 chilometri), ora i fari sono puntati su quello del Bisagno i cui lavori sono iniziati tre anni fa ma che sono fermi al palo. 

I motivi? Intanto i problemi giudiziari del consorzio ReseArch, vincitore del maxi appalto da 204 milioni di euro raggiunto da un'interdittiva antimafia dalla prefettura di Salerno. Un’indagine della Dia di Salerno e della Procura di Napoli, aveva evidenziato presunti rapporti dei vertici di Research con esponenti della criminalità organizzata campana e siciliana.
Si aspetta l'esito del ricorso al Tar ma intanto ma maggior parte delle maestranze sono ferme.

Poi c'è il problema degli extracosti. Servono almeno 30 milioni in più a causa dei rincari delle materie prime e dei ritardi accumulati da un cantiere aperto il 30 maggio del 2020, che doveva concludersi nel 2024. Ma i mesi passano e la grande galleria di dieci metri di diametro che dovrebbe collegare l’imbocco di via Adamoli con lo sbocco in corso Italia ancora non è stata iniziata. Basta andare sul sito ufficiale per rendersi conto della situazione. Ci sono le percentuali che indicano lo stato di avanzamento dei lavori: quella più alta arriva al 12% e riguarda le  opere di regimazione idraulica del Bisagno, poi ci sono due voci che arrivano al 7% e quindi il resto è a zero.

E poi bisogna attenere la famosa talpa, fondamentale per accelerare i lavori. La costruzione della TBM (tunnel boring machine) in Cina dovrebbe terminare entro luglio per poi essere portata a Genova dove sarà assemblata nei tre mesi successivi. Entro l'autunno-inverno potrà essere operativa".

Insomma una situazione davvero delicata che ad oggi non sembra avere una soluzione. Il problema è che di tempo ce n'è più e Genova ha paura.