Attualità

2 minuti e 8 secondi di lettura

Posti letto a due euro e una programmazione che parte da lontano. Così la Liguria e in particolare Genova hanno cercato di sopperire al problema degli alloggi per gli studenti fuorisede. Nel 2019 erano stati messi a disposizione da settembre 100 posti letto per le matricole fuori sede dell'Università di Genova, delle Istituzioni di Alta Formazione Artistica e Musicale (Afam) di Genova o degli Istituti Tecnico Superiori (Its). Ad oggi, nonostante la pandemia scoppiata pochi mesi dopo l'avvio del progetto, il primo di questo genere in Italia, sono 95 i posti letto occupati.

"Una iniziativa congiunta tra l'università e l'assessorato - racconta la deputata Ilaria Cavo, all'epoca tra le promotrici dell'iniziativa in qualità di assessore alla formazione e università di Regione Liguria - che nacque anche come reazione ad un momento particolare che Genova stava vivendo dopo il crollo di Ponte Morandi. L'obiettivo era incentivare gli studenti a scegliere Genova per la qualità della sua università offrendo un servizio in più che ebbe nello slogan "un alloggio a 2 euro, il costo di un cappuccino e di una striscia di focaccia" un claim semplice ma efficace".

L'iniziativa ebbe successo e non si è più fermata. "La campagna promozionale aveva funzionato sia per l'università che come promozione per la Regione ed è andata avanti per anni. Tra l'altro non è l'unica offerta visto che vi sono anche altri servizi come quelli per i borsisti o chi rientra nella fascia del diritto allo studio - ha aggiunto la parlamentare genovese -. Fondamentale in questo caso è stata la programmazione così come lo è per il progetto della casa dello studente nell'ex clinica chirurgica dove verrà realizzato uno studentato con oltre 300 posti letto, il cui progetto fu sviluppato proprio anni fa. Posso dire inoltre che facendo parte della commissione attività produttive la voce riguardante gli studentati è stata sottolineata come una delle più importanti e urgenti anche in ambito Pnrr da parte della ministra Bernini e credo sia una delle sfide che ci attendono ora".

Il programma della Regione Liguria ha portato ad investire oltre 1,1 milioni di euro per il recupero e l'arredo degli alloggi, di proprietà di Arte e che non rientrano nelle categorie Erp o Ers. "Nonostante la pandemia, che ha certamente rallentato gli spostamenti di studenti sul territorio nazionale, siamo riusciti a soddisfare tutte le richieste - osserva l'assessore all'Edilizia Marco Scajola -. Considerate le difficoltà legate al caro affitti per gli studenti, siamo al lavoro per riprendere e rafforzare questa iniziativa anche per i mesi futuri, per dare un sostegno concreto ai giovani che vogliono trasferirsi a studiare non solo a Genova ma su tutto il territorio ligure".