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Su sollecitazione della Consob, il Fondo conferma di aver ricevuto più offerte per la banca ligure
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Lunedì prossimo il Fitd (Fondo interbancario tutela depositi) dovrebbe "verosimilmente" dare una risposta alle offerte ricevute per Carige, di cui è il principale azionista, e quindi indicare a chi andrà l'esclusiva del negoziato. In corsa, come noto, ci sono Bper (Banco popolare dell'Emilia Romagna) e Credit Agricole. Ma secondo l'agenzia di stampa Ansa anche il fondo americano Cerberus avrebbe avanzato una proposta.

Il chiarimento è arrivato dallo stesso Fondo su richiesta della Consob, come era stato facile prevedere. A mercati, chiusi, così è arrivata la conferma che al Fitd "sono arrivate delle offerte preliminari e non vincolanti, subordinate tra gli altri allo svolgimento di attività di verifica e di due diligence e che contemplano la concessione di diritti di esclusiva".

Dunque, ci siamo. Anche se il Fondo "non ritiene di commentare" le indiscrezioni degli ultimi giorni, né di "rettificare" alcune imprecisioni quantitative in esse contenute, fra tre giorni si saprà quale delle proposte arrivate sul tavolo del Fitd avrà il beneficio di poter essere esplorata in modo approfondito.

Bper aveva inizialmente proposto un euro per l'acquisizione e chiesto un miliardo di ricapitalizzazione da parte del Fondo, dichiarandosi poi disponibile a esaminare ancora meglio il dossier, chiedendo però un'esclusiva che il Fondo gli ha negato. Fonti autorevoli hanno comunque confermato a Primocanale che Bper resterà della partita, pronto a migliorare l'offerta e quindi a sfidare Credit Agricole. Il quale, da parte sua, avrebbe proposto un euro per l'acquisto di Carige e 700 mila
euro di ricapitalizzazione da parte del Fondo.

Non si possono dimenticare, tuttavia, due cose. La prima: Fitd è stato costretto a uscire allo scoperto sulle offerte ricevute per Carige per la sollecitazione della Consob, a sua volta attivata nei giorni scorsi da una lettera inviata proprio da Bper, che giustamente invocava trasparenza sull'intero dossier. E questo tanto più dopo che il silenzio assordante del Fondo, guidato da Salvatore Maccarone, era stato invece rotto dal principale azionista, Banca intesa, che attraverso il suo presidente, Gian Maria Gros Pietro, aveva benedetto l'offerta del gruppo con sede a Modena, definendola "una importante opportunità". E anche l'altro socio forte di Fitd, Unicredit, aveva fatto sapere di vedere bene la proposta di Bper.

La banca guidata da un genovese, Piero Montani, non è un mistero che punti a realizzare il terzo polo bancario italiano e proprio per questa ragione ritiene Carige un cespite da acquisire, anche alla luce della totale mancanza di sovrapposizione di sportelli. Il che, rispetto a Credit Agricole, che invece in Liguria possiede già Carispezia, consente anche di probabilmente di offrire maggiori garanzie sotto il profilo occupazionale.

La possibile nascita del terzo polo bancario italiano, fra l'altro, è uno degli argomenti per cui la politica non poteva continuare a tacere sul dossier Carige. E difatti dal Parlamento si è levata la prima voce, quella del deputato Davide Zanichelli, del Movimento Cinque Stelle, componente della Commissione Finanze della Camera.

"Secondo indiscrezioni di stampa - osserva Zanichelli - Banca Carige sarebbe sotto la lente d'ingrandimento dei francesi di Credit Agricole, che, dopo l'acquisizione di Creval dello scorso maggio, evidentemente hanno intenzione di estendere ulteriormente l'influenza nel nostro Paese. Se si dovesse andare in questa direzione - prosegue il parlamentare dei Cinquestelle - la presenza francese nel nostro sistema finanziario diventerebbe ancora più rilevante. Inoltre l'operazione godrebbe del vantaggio fiscale tutto italiano dell'incentivo pubblico alle aggregazioni aziendali delle Dta (deferred tax assets), che in questo caso può arrivare a valere fino a 380 milioni di euro. Per questo riteniamo opportuno che il Governo tenga sotto stretta osservazione il futuro di Carige, valutando anche lo strumento Golden Power al fine di salvaguardare le prospettive e gli interessi del sistema finanziario nazionale, soprattutto in vista dei prossimi anni in cui il settore diventerà ancor più strategico". Ogni ulteriore commento è superfluo. Chi, tra le parti politiche, seguirà l'esempio del Movimento Cinque Stelle e uscirà allo scoperto rivelando la propria posizione. Ora il silenzio non è davvero più ammissibile.

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