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GENOVA - Era evidente che una scelta del genere scatenasse polemiche a non finire. Tantissimi i commenti sui social di Primocanale legati all'ipotesi che il Giro d'Italia passi sopra il nuovo ponte che ha sostituito il Morandi crollato il 14 agosto 2018 portando via con sé 43 vite. Egle Possetti, presidente del Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi lo ha detto subito : Il nuovo Ponte rappresenta la testimonianza palese della nostra tragedia, non rappresenta il grande orgoglio di cui tanto abbiamo sentito parlare".

Il Giro d'Italia torna a Genova dopo sette anni e vedrà la carovana rosa correre il 19 maggio lungo le via della città, diverse le ipotesi sull'itinerario, tra le varie anche quella di far passare la gara proprio sul viadotto costruito dopo la tragedia di ponte Morandi. E immancabile la discussione si è accesa anche sui social. La maggior parte è d'accordo con Possetti: l'idea di omaggiare le vittime passando sopra il nuovo viadotto sul Polcevera non piace troppo ai genovesi, centinaia di commenti e poche approvazioni all'ipotesi.

Alberto si schiera dalla parte della Possetti: "Ha tutte le ragioni del mondo e l'omaggio alle vittime ci sarà quando si concluderà il processo con dei colpevoli veramente colpevoli, non con fantocci predestinati". Sulla stessa linea anche Carla ed Emiliano che rispettivamente scrivono: "Mettere in evidenza un ponte per la sua ricostruzione dimenticando che non sarebbe mai dovuto cadere" e "le vittime pretendono giustizia, del giro d'Italia ai parenti non frega nulla". Anche Guido manifesta la sua perplessità e attende giustizia per i familiari delle vittime: "Non merita il giro d'Italia". D'accordo anche Tiziana: "Non c'è proprio nulla da festeggiare. C'è solo da fare giustizia... ed è quello che stiamo aspettando tutti". Questa è solo una piccola parte delle decine e decine di messaggi contrati all'ipotesi. C'è chi suggerisce di farlo passare nelle vicinanze e chi di fargli fare proprio un'altra strada.

Poi c'è anche chi invece mostra tutto sommato di essere favorevole all'ipotesi. "Il ponte ricorda le vittime, però non si può penalizzare e cancellare una città per questa tragedia. La levata di scudi va fatta contro i veri assassini, non mortificando per sempre una popolazione che è stata colpita e 'vittima' a sua volta" scrive Elisa. Anche Clau argomenta a favore: "Personalmente penso che la Giustizia debba essere ricercata e pretesa nelle aule di tribunale e non contrastando tutto ciò che accade nell’area attigua a quella immane tragedia anzi un evento con visibilità mondiale non potrà che riportare alla memoria le 43 Vite strappate".

Poi c'è anche chi ironizza sulle piste ciclabili sorte in fretta e furia a Genova negli ultimi anni. Alessandro scrive: "Perché non farlo passare su quelle fantastiche piste ciclabili".

La discussione è solo all'inizio e la decisione ancora non è stata presa. Di certo sembra strano che in una situazione del genere non venga considerata l'opinione di chi nella tragedia ha sofferto più di tutti e da oltre tre anni piange un proprio caro e aspetta giustizia.

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