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Parla a Primocanale il manager di Cds, l’azienda che sta sviluppando il progetto nell’area della Fiera. Primocanale sarà in diretta dalle 9:30 per raccontare la lunga passeggiata organizzata dal Comune
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GENOVA - La presentazione alla città del cantiere del Waterfront di Levante, organizzata per questa domenica mattina, è una grande opportunità per mostrare ai genovesi l’avanzamento dei lavori di quello che è il più grande e avveniristico progetto lanciato negli ultimi anni nel capoluogo ligure. Primocanale sarà in diretta dalle 9:30 per raccontare la lunga passeggiata organizzata dal Comune.

I lavori attorno all’area della Fiera di Genova sono stati particolarmente travagliati: questa operazione, che in origine era stata battezzata ‘Blue Print’, dal disegno dell’archistar Renzo Piano, ha incontrato numerosi ostacoli. L’appalto, inizialmente assegnato ai francesi di Em2c, si era stoppato per la rinuncia della stessa azienda: ne era nato un contenzioso che aveva portato a due ricorsi contro il Comune di Genova, vinti da Tursi sia di fronte al Tar che al Consiglio di Stato e che si erano conclusi con l’escussione della fideiussione presentata dal soggetto vincitore. Il futuro dell’opera sembrava fosco ma la soluzione positiva è arrivata quando Cds Holding, uno dei soggetti che avevano concorso alla gara, ha deciso di accettare la sfida.

Nessuno credeva fino in fondo al Waterfront – dice oggi con un certo orgoglio Massimo Moretti, direttore generale dell’azienda – noi lo abbiamo fatto, ci siamo accollati molti rischi avventurandoci in uno sviluppo davvero straordinario. Oggi abbiamo la certezza di lasciare alla città un’area nuova, bellissima, fruibile da tutti: nel contempo speriamo anche di poter celebrare un piccolo successo aziendale, aspetto non semplice viste le specifiche difficoltà economiche di questa congiuntura”.

“Quando siamo arrivati – continua Moretti – eravamo per Genova dei perfetti sconosciuti: il nostro è un gruppo che ha sede a Brescia e i cui soci sono tutti lombardi, bresciani e milanesi. Abbiamo deciso di investire nel capoluogo ligure perché riteniamo che abbia della grandi potenzialità, penso che possa diventare la San Francisco italiana, un vero motore per l’economia del Paese. Qui abbiamo trovato un grande entusiasmo, non solo nella classe politica ma in tutti i soggetti, e sono tanti, con cui interloquiamo ogni giorno per lo sviluppo di questo complicato progetto”.

Il Waterfront non sarà solo la nuova casa di coloro che hanno acquistato gli immobili residenziali o il luogo di lavoro di chi aprirà qui un ufficio o un’attività commerciale: “E’ bene che i genovesi sappiano – spiega Moretti – che l’80% di quest’area sarà aperta al pubblico. Genova riconquisterà il suo mare: qui si potrà passeggiare in bellissime promenade, godere della natura del nuovo parco urbano, fare attività sportiva nel ristrutturato Palasport. Inoltre ciò che stiamo realizzando in questo cantiere diventerà il punto di riferimento per le costruzioni in città: il livello di attenzione alla sostenibilità ambientale, per esempio, diventerà la pietra di paragone di ogni altro progetto che vedrà la luce in città. E non crediate – ci tiene a specificare il manager – che l’ambiente si possa rispettare solo con grandi investimenti: anche costruzioni meno pregiate della nostra possono raggiungere standard ambientali molto elevati, è questione di mentalità progettuale, di scelte”.

Ed è proprio questo il punto, quello della tecnica costruttiva, a essere rivendicato con particolare orgoglio: “E’ inutile vantarsi della bellezza architettonica delle costruzioni – dice Moretti – del resto il progetto l’ha disegnato Renzo Piano, che fosse bello era scontato. Ma è sul piano tecnico che abbiamo raggiunto un risultato eccezionale: l’impianto talassotermico che abbiamo costruito è il più grande d’Italia, tutti i tetti saranno ricoperti di pannelli fotovoltaici, disporremo di una centrale di medie dimensioni. Questi immobili saranno i primi nel nord Italia con certificazione ‘leed’ di livello Gold: si tratta di un programma di certificazione volontaria nato in America che nel nostro Paese è stato ottenuto da pochissime strutture, si contano sulle dita di una mano”.

Il progresso del cantiere, che questa domenica sarà visibile ai 500 fortunati che sono riusciti a prenotarsi, è in linea con il cronoprogramma originale: “E’ stato davvero un anno molto difficile – continua Moretti – non solo per i rincari delle materie prime ma anche per la difficoltà di approvvigionamento dei materiali. Durante il 2022 spesso i nostri fornitori non sono riusciti a consegnare in tempo, è stata davvero una sfida continua: a differenza di moltissimi altri cantieri noi non ci siamo mai fermati, è stata una scelta aziendalmente dolorosa ma di cui facciamo vanto. Al momento, comunque, siamo in linea con le attese: gli scavi e la relativa bonifica del lotto 2.2 A, che si trova parallelo al padiglione Blu e che è conosciuto con il nome di ‘Cubotti’, si concluderanno alla fine di aprile, a maggio iniziamo le fondazioni dei due livelli del parcheggio interrato. Ad agosto parte la costruzione dell’edificio vero e proprio: il progetto definitivo, il quarto rilascio dello studio Piano, è bellissimo. Non saranno più cubotti, quel che sarà lo presenteremo a tempo debito: posso solo promettere che la presentazione la faremo in anteprima a Primocanale”.

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L’aumento dei costi è un problema serio per la sostenibilità dell’intero progetto: “Abbiamo avuto la fortuna di vendere sulla carta tutte le unità immobiliari – spiega il manager – ma ovviamente non abbiamo potuto mettere in conto i profondi cambiamenti economici prodotti dall’aumento dell’inflazione, questo purtroppo è un problema molto serio”.

Nonostante questo il Waterfront cresce a vista d’occhio in un cantiere molto complesso sul piano logistico: ci sono tre aziende che stanno lavorando in contemporanea in 15 cantieri diversi nel raggio di trenta metri. Uno sforzo che ha già dato i suoi frutti: l’opera ha infatti vinto il premio ‘Progetti e cantieri d’Italia’, assegnato da una giuria molto qualificata.

Massimo Moretti, nato a Lodi nel 1968, laureato in Economia all’Università Bocconi è sposato e ha tre figli: “I più piccoli verranno con me in cantiere questa domenica. Mi fa piacere che sappiano cosa sta facendo il loro papà, mi sentono spesso al telefono o mentre parlo con mia moglie dopo una lunga giornata di lavoro: ora avranno la possibilità di vedere con i loro occhi il frutto dei nostri sforzi, sono certo che saranno molto contenti”.

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