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Assessore Giampedrone: ""Siamo ottimisti, la situazione sta lentamente migliorando soprattutto dagli esiti della analisi sulla rete idrica"
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TAGGIA - Via libera da parte della Asl1 al Comune di Taggia per liberare dall’ordinanza restrittiva sull’uso dell’acqua la frazione di Arma, la più popolosa del territorio comunale. Rimangono ancora vigenti i divieti di utilizzo dell’acqua potabile tranne che per usi igienici per le regioni di Castelletti, Periane, Colli, Sorini, Batexe, Sette Monti, Corneo e Beuzi in cui risiedono alcune centinaia di persone. È quanto emerge a seguito dell’esito delle ultime analisi effettuate da Arpal in relazione alla presenza di ‘1, 2, 3 tricloropropano’ nella rete acquedottistica che serve il Comune di Taggia e parte del Comune di Sanremo. Grazie infatti alle manovre effettuate da Rivieracqua, l'abitato di Arma, interessato fino ad oggi dall'ordinanza di non potabilità, è al momento servito esclusivamente dall'acquedotto del Roja: Asl1 ha quindi prontamente comunicato al sindaco Conio il via libera per procedere a liberare la zona che può quindi tornare alla normalità.

"Siamo ottimisti, la situazione sta lentamente migliorando – osserva l’assessore alla Protezione civile e Ambiente Giacomo Giampedrone - soprattutto dagli esiti della analisi sulla rete idrica realizzate da Arpal e Asl. Risultano ancora positive, quindi con la rilevazione dell’inquinante, le analisi relative ai pozzi: per questo, continuiamo a lavorare per realizzare con Rivieracqua il bypass dei pozzi con il collegamento diretto all’acquedotto Roja". L'attività di indagine e ricerca sui valori della sostanza inquinante, sono proseguiti anche stamane, con il prelievo di alcuni campioni inviati ad Arpal, i cui risultati saranno resi noti nella giornata di domani. Si conferma, intanto, fino a nuove disposizioni, il divieto di utilizzo dell’acqua potabile tranne che per usi igienici nella porzione del comune di Sanremo già oggetto dell’ordinanza. Infine, Asl1 comunica che nel pomeriggio si è tenuta una video conferenza con gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità, impegnati a supportare l’azione in atto soprattutto per gli aspetti legati alla valutazione di eventuali effetti nocivi del contaminante.

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