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La corsa alle manutenzioni, quelle non fatte durante gli ultimi decenni, ricade sulla qualità della vita dei cittadini liguri costretti a spostarsi su direttrici costellate di cantieri
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GENOVA - Primocanale con le sue telecamere ha acceso i riflettori sul futuro della Liguria durante la trasmissione domenicale dedicata proprio all'emergenza autostrade. Ai nostri microfoni ha fatto il punto della situazione Giacomo Giampedrone, assessore regionale alle Infrastrutture.

La corsa alle manutenzioni, quelle non fatte durante gli ultimi decenni, ricade sulla qualità della vita dei cittadini liguri costretti a spostarsi sulle direttrici. "Se stiamo al piano presentato dai concessionari, loro sostengono che fino al 2025 l'allerta autostradale rimarrà molto alta. Oggi siamo in una fase dove molti interventi sono stati fatti, ma paghiamo anni e anni di mancata manutenzione. Fino al 2025 avremo una situazione da bollino rosso, poi ci saranno una serie di manutenzioni in un'autostrada che rimane cronicamente problematica".

Giornate infernali imbottigliati nel traffico con pedaggi alle stelle e non solo: le chiusure notturne continuano a creare problemi, tra camion sull'Aurelia, traffico bloccato e confusione. "Due anni è il termine ultimo per la manutenzione di gallerie e viadotti, per cui la concessionaria e il Ministero possono annunciare per esempio la chiusura di gallerie. In quel termine di due anni noi dovremmo aver finalmente completato tutta la manutenzione dei viadotti e delle gallerie di tutte le concessionarie che si è accumulata dal 2018. Il mondo delle manutenzioni autostradali cambia dopo il crollo del Morandi, stiamo recuperando in pochi anni quello che non si è fatto per decenni".

"Quello dei ristori è un tema sempre attuale, abbiamo tavoli di lavoro costanti"

"Il danno è inquantificabile", aggiunge Giampedrone che torna a parlare della tragedia del crollo di ponte Morandi. 43 vite spezzate e un territorio diviso in due. "La Liguria già prima del 2018 non aveva infrastrutture moderne ma aveva una vita normale. Da quel 14 agosto è cambiato tutto. Il miliardo e mezzo ristorativo del comune di Genova, della Regione e dell'Autorità Portuale è una fetta che con tutti gli altri ristori ci ha consentito non solo di costruire il ponte San Giorgio ma di realizzare altre infrastrutture. Però anche una volta riparata e ammodernata, l'autostrada è sempre deficitaria: per questo bisogna impegnarsi anche nella realizzazione di altre opere".

 

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