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Domani mattina è in ordine l'assemblea dei lavoratori, dove verrà spiegato a tutti l'esito dell'incontro di oggi ma, in assenza di una comunicazione ufficiale da parte dell'azienda, domani scatterà la protesta
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GENOVA - "Si volta pagina rispetto ad un periodo tuttora complicato per Ansaldo Energia dove la Fim Cisl ha sempre mantenuto una posizione chiara e precisa a tutela dell'occupazione e al fianco dei lavoratori. Si apre un nuovo capitolo e sia chiaro che non faremo sconti a nessuno". Così Christian Venzano segretario generale Fim Cisl Liguria dopo la notizia delle dimissioni di Giuseppe Marino per diventare Group CEO di Hitachi Rail.

Ansaldo Energia, Marino si dimette da amministratore delegato e direttore generale - LA NOTIZIA

"Abbiamo parlato con Marino per avere finalmente certezze sulla ricapitalizzazione, vogliamo una data precisa perché è finito il tempo delle promesse. Ansaldo Energia è un patrimonio di tutta la Liguria ma anche dell'intero paese, a questo punto CdP deve passare ai fatti concreti e la ricapitalizzazione è un passaggio determinante per costruire un piano serio che rilanci l'azienda. Altrimenti saremo pronti a mobilitarci", spiega Andrea Capogreco, RSU Fim Cisl di Ansaldo Energia.

La notizia ha mobilitato i sindacati, che da tempo lottano per stabilizzare la situazione dell'azienda energetica dopo l'annuncio di pre-fallimento arrivato a settembre 2022. "Ci aspettiamo con rapidità da Cassa Depositi e Prestiti la ricapitalizzazione che è stata annunciata e auspichiamo dal nuovo management anche un intervento forte su Cdp per definire a breve un piano industriale e una strategia che punti al rilancio di Ansaldo Energia", continua Venzano. "Siamo sempre in attesa della convocazione del Governo per la presentazione del piano industriale e per capire il piano energetico nazionale dove Ansaldo Energia può dare una grande risposta verso la transizione energetica".

Rapidità, stessa cosa che chiede Fiom dopo l'incontro avvenuto con i vertici dell'azienda e i rappresentanti sindacali di Fim, Fiom e Uilm. A minacciare la mobilitazione, nel caso in cui certezze non arrivassero entro oggi, è Federico Grondona della Rsu Fiom Cgil. "La decisione arriva in un momento cruciale e di grande difficoltà. Le lotte, gli scioperi e le manifestazioni dei mesi scorsi hanno sostenuto la necessità di un intervento che potesse rilanciare l'Azienda - dice Grondona -. Le dimissioni di Marino non sono un bel segnale e gettano più di una ombra sulla ricapitalizzazione, passaggio obbligato per poter garantire lo sviluppo futuro di Ansaldo. La Fiom chiede, entro la giornata odierna, un documento ufficiale che fissi, massimo entro il mese di marzo, la certezza della ricapitalizzazione. Per domattina è stata fissata l’assemblea del personale durante la quale saranno decise eventuali iniziative di mobilitazione".

Domani mattina è in ordine l'assemblea dei lavoratori, dove verrà spiegato a tutti l'esito dell'incontro di oggi ma, in assenza di una comunicazione ufficiale da parte dell'azienda, domani scatterà la protesta. Scatterà nonostante il caso Ansaldo Energia sia finito in Parlamento solo poco tempo fa, quando l'onorevole Ilaria Cavo, durante una interpellanza alla Camera dei deputati aveva fotografato la situazione dell'azienda al sottosegretario all'Economia, Federico Freni. Proprio Freni aveva rinnovato l'impegno del Governo alla ricapitalizzazione entro la fine del primo trimestre del 2023.

Ansaldo Energia, Cavo: "Ricapitalizzazione entro i primi 6 mesi del 2023" - LA DICHIARAZIONE

Anche il segretario generale Uilm Antonio Apa urge la ricapitalizzazione: "Dopo i disastri combinati da Boston, l’emissario di CDP in Ansaldo Energia prende l’ennesima società di consulenze con l’intento di sviluppare gli obiettivi definiti all’interno del piano industriale. Incredibile... ma quanti piani industriali ha in serbo l'Ansaldo? CDP è ora che la smetta di trascurare la società. È necessario che in tempi rapidi, possibilmente entro la fine del mese, vari il progetto di ricapitalizzazione della stessa - spiega Apa -. Ma soprattutto abbiamo necessità che venga nominato subito un nuovo capo azienda che capisca di politica industriale; e che venga individuato un vero partner industriale che aiuti l’azienda a riposizionarsi, senza ovviamente alterare la quota di CdP. Penso che quando saremo convocati dal Governo (si spera rapidamente) non saranno le quattro macchine prese con Azerbaigian a risolvere la carenza di ordini. La Uilm dimostrerà con i dati alla mano che Ansaldo, se ben gestita, può tranquillamente uscire da questa situazione in cui l’hanno portata. Noi abbiamo le idee chiare, per salvare Ansaldo Energia".

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