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Su 20 euro ai gestori restano 40 centesimi
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GENOVA - "Se togliamo gli impianti precettati, quelli gestiti direttamente dalle compagnie e gli impianti selfizzati abbiamo un totale di oltre il 70% di adesione". Dal direttore generale di Confesercenti Liguria Andrea Dameri arrivano i primi dati dello sciopero che sta interessando i distributori di carburante genovesi, una "serrata" che per la sua associazione, la Faib, si concluderà alle 19 mentre per le altre sigle, Fegica e Figisc Anisa Confcommercio, andrà avanti fino alle 19 di domani. In piazza, però, i gestori si sono presentati uniti con un presidio, sotto la prefettura di Genova, dove hanno esposto cartelli che dimostrano come su 20 euro di carburante il guadagno sia inferiore ai 40 centesimi mentre lo Stato, sotto forma di accise e iva, incassa 11,72 euro.

"A fronte del riconoscimento di un equivoco, che ha portato a criminalizzare ingiustamente la categoria - spiega Valter Vicentini, presidente Figisc Liguria - il governo ha mantenuto quella che era stata pensata come una punizione per i gestori, l'esposizione del prezzo medio regionale, e le sanzioni per chi non lo espone. Si continua a tenere il fucile puntato sulla categoria nonostante sia stato riconosciuto l'attacco ingiustificato". Dai gestori, quindi, la richiesta di rivedere il decreto trasparenza. "Chiediamo la modifica del decreto, che impone balzelli e sanzioni per gli operatori - dice Dameri - e soprattutto l'apertura di un tavolo per affrontare i problemi della categoria: il rapporto con le compagnie, con le quali abbiamo difficoltà a rinnovare i contratti, la revisione della rete di distribuzione che è sovradimensionata, i problemi con i pagamenti bancomat e carte di credito".