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Nel Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi il cantante 'anglo-genovese' è diventato il 161esimo ambasciatore della città nel mondo. Un legame con Genova che si fa sempre più forte, specialmente dopo la scomparsa del padre
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GENOVA - Un riconoscimento atteso da tempo quello che la città di Genova e il sindaco Marco Bucci hanno voluto dare a Jack Savoretti, il cantante ango-genovese più ancora di anglo-italiano, che da sempre mantiene vivo il suo legame con la città di suo nonno e di suo papà: il nonno è stato un partigiano, mentre suo padre Guido, un mediatore marittimo, lasciò Genova, trasferendosi in Inghilterra, per evitare ritorsioni dopo essere stato testimone di una rapina. Così Jack è nato a Londra ma è sempre tornato qui, tra vacanze estive, amici e poi con la sua musica. 

"Oggi per la prima volta trovo una Genova tutta per me, è il primo anno senza mio padre. Tocca a me mantenere questo rapporto con la città, da quando sono tornato qui in 24 ore sento loro più vicini che mai: questo è un grande onore"

Il Comune di Genova ha approfittato della data genovese al Teatro Carlo Felice per invitare Savoretti nel Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi, in occasione della serata dedicata ai talenti genovesi. Con lui, gli ambasciatori che solitamente sono nominati il 23 aprile, in occasione della Festa della Bandiera, salgono a quota 161. "Io da sempre racconto nelle mie tournée della bellezza di questa città, Genova è ancora una delle poche città vere in Italia", ha raccontato a margine dell'evento. Il cantante proprio nella 'sua' Marassi aveva girato il videoclip nello Stadio Luigi Ferraris di "Home", che conta più di 4 milioni di visualizzazioni. A quello stadio lo lega, del resto, la fede calcistica rossoblù.

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Ma tornare a casa negli ultimi anni è stato ancor più significativo: nel 2020 la sua "One night in Portofino" aveva raccolto i fondi per l'ospedale San Martino: un maxi assegno da 30 mila euro a cui si erano aggiunti i proventi del singolo "Andrà tutto bene", il primo in italiano, inciso proprio durante il lockdown e scritto assieme ai fans.

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Ma dopo la pandemia Genova, come sempre di fronte alle grandi difficoltà, ha avuto un grande moto di riscatto, segno di quanta voglia ci sia di crescere, lavorare, valorizzare il proprio patrimonio e diventare più giovane e al passo coi tempi. A notarlo sono proprio le persone che vivono la maggior parte del tempo fuori regione e, una volta tornati, la trovano diversa. 

"Genova è meravigliosa e viva, piena di vita. Molti ragazzi oggi hanno voglia di restare qua e costruire qui il loro futuro. Sento sempre più di miei amici che stanno tornando dopo anni all'estero o in altre regioni a vivere qui. C'è una grande positività che negli anni non ho sempre visto"

Stretta di mano con il primo cittadino e foto di rito assieme alla targa che gli è stata consegnata in ricordo di questa giornata. Per Bucci si tratta di un riconoscimento importante ad un artista internazionale, ancor più conosciuto e apprezzato all'estero che in Italia. 

"Riconoscere una figura così di spicco significa fare un doppio investimento, quello che la città fa su di lui e quello che lui fa nei confronti della città"

La rete, infatti, coinvolge più di 9 nazioni e permette costanti scambi tra ambasciatori, incontri, progetti e un legame sempre più forte con i momenti simbolo per Genova. 

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