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Tante persone a De Ferrari per mostrare il loro sostegno e raccontare la loro testimonianza
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GENOVA - "Sono qua per testimoniare che dalla violenza se ne può uscire, basta prendersene atto". A parlare è Maria Antonietta Rositani, vittima di violenza da parte dell'uomo che era stato suo marito, in una piazza De Ferrari che si è riempita di persone per l'evento organizzato da Wall of Dolls, organizzazione attiva nella lotta alla violenza sulle donne. Rositani ha avuto la forza di denunciare ma l'uomo nel 2019 è evaso dai domiciliari e le ha dato fuoco: "So che è difficile, lo comprendo perfettamente perché c'è voluto tantissimo perché io lo capissi. Oggi si può uscire, tutto ciò che noi donne vittime di violenza viviamo è sempre lo stesso copione". Da allora Rositani si è dovuta sottoporre ad oltre 250 operazioni ma vuole lanciare un messaggio di coraggio e di speranza: "Possiamo dire stop alla violenza, riprendiamoci la nostra vita nelle mani perché la vita è un dono di Dio e solo lui ce la può togliere: denunciamo".

In queste terribili storie ci sono anche delle vittime collaterali. Spesso infatti gli episodi di violenza nascono nel nucleo famigliare di cui fanno parte anche i figli, vittime dimenticate di questa tragedia. "Mia madre nel 2010 venne assassinata da mio padre, quindi io e mia sorella ci siamo trovati da un giorno all'altro senza genitori" racconta Pasquale Guadagno, che vuole lanciare un messaggio: "Noi esistiamo. C'è bisogno di più tutela per quei figli che rimangono da soli al mondo senza genitori e senza una guida. Io con la mia forza ce l'ho fatta e sono andato avanti, ho cercato di ricostruirmi un futuro con la certezza che la vita può essere meravigliosa. Molti ragazzi a quell'età, io avevo 13 anni, non hanno quella forza e cadono in brutte strade. Il mio appello per lo Stato è di cercare di trovare delle soluzioni in più per dare una mano e un supporto a questi ragazzi e queste famiglie".

Alla manifestazione erano presenti le istituzioni, attiviste e attivisti e persone che semplicemente volevano sostenere la causa. "Nella nostra Regione c'è una grande attività, una grossa rete e una grande collaborazione - spiega Barbara Bavastro, coordinatrice di Wall of Dolls per la Liguria -. Ci preoccupiamo di fare informazione, sensibilizzazione e rete. È un'organizzazione presente sul territorio. Ha un riscontro da parte di volontarie che dedicano a noi un pezzo del loro tempo anche nella nostra sede che è aperta 365 giorni all'anno perché - ricorda - il 25 novembre non è solo il 25 novembre".

"Questo manifesto appeso nella piazza simbolo della città dice 'qui non c'è posto per la violenza'. Ecco, questo è un messaggio che rafforziamo con le nostre attività, col presidio e soprattutto con tanto lavoro e l'impegno di testimonial che hanno passato il dramma del femminicidio" spiega Jo Squillo, nota cantante da anni impegnata nella lotta alla violenza contro le donne e fondatrice del progetto onlus Wall of Dolls, che aggiunge: "Maria Antonietta Rositani ha voluto ricostruire qualcosa che un uomo voleva distruggere. Questo è l'orgoglio, il coraggio, e la nostra gioia è quella di vederla col sorriso".