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In consiglio a Genova il tema è tornato al centro dei lavori. Il Comune: "Con la riapertura dell'autorimessa l’esigenza sarà superata e per ora faremo attenzione affinché non ci siano sconfinamenti"
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GENOVA - "Con la riapertura dell'autorimessa del Palazzo di Giustizia (di Genova ndr) l’esigenza sarà superata e per ora faremo attenzione affinché non ci siano sconfinamenti" così l'assessore alla Mobilità del Comune di Genova Matteo Campora a Palazzo Tursi. La questione dei parcheggi del personale del tribunale al parco dell'Acquasola è tornata al centro della cronaca.

I lavori all'autorimessa, che si trova immediatamente a sinistra dell'uscita dal tunnel delle Casacce, per il momento non sono ancora iniziati perché in fase progettuale. Entro dicembre dovrebbe arrivare il progetto definitivo: a quel punto il cantiere prenderà vita. Tutto dovrebbe finire entro 6-7 mesi. Dunque nell'estate del 2023 i parcheggi dovrebbero riaprire. In tutto per ora risultano bloccati poco di più di cento parcheggi per auto. I lavori, fanno sapere dal Tribunale,  andranno a interessare due piani della struttura. A febbraio di quest'anno è arrivata la comunicazione a chi parcheggiava nell'autorimessa di non lasciare più il mezzo di servizio utilizzato in quei posteggi dedicati. 

Un problema in più in un momento di intenso lavoro per Tribunale e forze dell'ordine che usavano quei posteggi. In questi mesi inoltre al Palazzo di giustizia di Genova va in scena quello che è stato da più parti definito 'il processo più importante d'Italia in corso': quello del processo Morandi. Situazione dunque che richiede un elevato numero di persone al lavoro e di parti in causa durante le udienze. Per ovviare al problema il Comune in accordo con gli enti interessati ha concesso gli spazi del vicino parco dell'Acquasola. Una scelta non apprezzata da alcuni. Pochi giorni fa all'Acquasola si è infatti tenuta anche una manifestazione ambientalista per ribadire che si tratta di un "parco non un parcheggio" (Guarda qui).

Il consigliere del Movimento cinque stelle Fabio Ceraudo in consiglio comunale ha chiesto informazioni sulla questione: "Ci sono regole di tutela del paesaggio, come la legge del 1991 che prevede che i parchi storici vengano utilizzati solo per lo scopo per cui sono nati e proprio in questo contesto vorremmo capire la modifica all’ordinanza che divide tra cittadini di serie A e di serie B. Abbiamo fatto un sopralluogo ed è stato fatto un esposto e una manifestazione ambientalista. Dopo il sopralluogo mi sono reso conto che ci sono permessi anonimi, con cartellini verdi senza firma che certifichi che siano permessi e che quindi qualsiasi persona potrebbe utilizzare per andare a parcheggiare all’Acquasola. Vorremmo che l’amministrazione tornasse indietro, anche se la situazione fosse provvisoria, perché il parco va tutelato e va tutelato anche utilizzo dei cittadini. È un parco storico che va controllato e tutelato" precisa Ceraudo.

Poi è arrivata la risposta dell'assessore Campora: “La questione nasce dal fatto che il garage del Palazzo di Giustizia è attualmente sottoposto a ristrutturazione e l’inibizione di accesso alla autorimessa è avvenuta in concomitanza con il processo che riguarda ponte Morandi e si è reso necessario reperire un maggior numero di spazi di parcheggio per gli eventi legati al rito. È una collocazione precaria e ci sono stati parcheggi che hanno invaso la parte storica sopra le mura: per evitare ciò due o tre giorni fa abbiamo posto le transenne per far sì che si possa parcheggiare solo sulla asfaltata su via Santi Giacomo e Filippo, che per evitare che si entri nel parco: questa è un’azione che abbiamo fatto con il vicecomandante e con il dirigente" spiega l'assessore comunale. 

Il consigliere Ceraudo ha chiesto che anche la parte asfaltata fa parte del parco dell'Acquasola e che di conseguenza non dovrebbe essere concesso il permesso di parcheggio: "Lo faccio presente al Comune per evitare danni erariali: torniamo indietro e non rilasciamo permessi che a oggi non hanno alcun valore legale” conclude Ceraudo.