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Il consigliere della Lega Bertorello suggerisce provocatoriamente una scalata della Madonna della Guardia da parte di tutto il consiglio. L'assessore Campora: "Non siamo Reggio Emilia. Se all'opposizione non vanno bene le bike line facciano delle proposte"
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GENOVA - Si accende il dibattito in consiglio comunale a Genova sul tema dell'uso delle biciclette in città. Tutto parte dalle mozioni presentate sulle rastrelliere da mettere a disposizione dei cittadini che scelgono le bici per muoversi in città. Mozioni presentate da Filippo Bruzzone e Francesca Ghio dei Europa Verde e da Arianna Viscogliosi della Lista Bucci. Il tema delle piste ciclabili nate rapidamente durante il lockdown che scalda gli animi in aula rossa.

Il consigliere della Lega Federico Bertorello propone, con ironia, una commissione speciale itinerante "per testare il livello dei consiglieri comunali all'uso della bici con una scalata alla Madonna della Guardia". La proposta tra il vero e la provocazione fa scoppiare la polemica in aula.

La consigliera del Pd Cristina Lodi spiega: "Esistono città europee in cui è assolutamente sicuro andare in bici. Bologna ad esempio ha adottato una norma che impone la velocità massima di 30km/h per le auto e moto. A Genova il trasporto privato è numeroso ed è spinto da una velocità spesso sopra i limiti. I 50km/h sono forse troppi in una città questa e sappiamo che chi usa la bici a Genova rischia. Esiste poi un tema di sviluppo dei mezzi pubblici per diminuire l'uso dei mezzi privati".

Ariel Dello Strologo di Genova civica commenta: "La proposta del consigliere Bertorello può essere un'ottima occasione più che testare la resistenza dei consiglieri quella per testare le capacità della città di essere una città adatta per i ciclisti".

Il consigliere del M5s Fabio Ceraudo ricorda come per le piste ciclabili Genova sia finita al centro nazionale mediaticamente per "la mancanza di coordinamento con i cittadini. Va benissimo mettere le rastrelliere ma poi ci troviamo piste ciclabili inaccettabili. Il confronto con la cittadinanza deve essere il primario obiettivo di questa amministrazione".

A quel punto è l'assessore alla Mobilità del Comune Matteo Campora a rispondere dando parere favorevole alle mozioni. Campora ricorda anche come sono nate le piste ciclabili: "Ricordo che le bike line sono state tracciate insieme alla Fiab, poi sono state modificate in alcune situazioni ma c'è stato un coinvolgimento. Ricordiamoci che Genova non è Reggio Emilia e le bici potranno essere usate ma non come in altre città. Abbiamo una città che morfologicamente è veramente complessa. Se per le opposizioni non vanno bene le bike line di Sampierdarena dico loro di fare delle proposte. Ricordo anche che le biciclette hanno diritto di andare sulla strada anche se non c'è la bike line".

L'assessore ha anche ricordato come ci sia necessità "di rispetto delle regole (della strada ndr) da parte di tutti" per evitare incidenti e tragedie. Il 7 dicembre intanto è prevista una commissione a Tursi proprio legata alla micro-moblità. L'assessore Campora ha ricordato che al momento esistono "circa 150 postazioni rastrelliere per le bici per oltre mille posti. Sono state ordinate altre 50 rastrelliere da 300 posti. Altre 7 serviranno la ciclabile della Val Bisagno, 19 postazioni da Sturla a Nervi, altre sono previste a Largo Zecca e altre zone della citta come nelle stazioni ferroviarie".

Nella mozione passata in consiglio c'è anche l'impegno da parte della giunta di attivarsi con gli uffici preposti al fine di installare, anche se necessario con la sponsorizzazione di privati attivi nel settore, cicloposteggi, più economici e facili da installare come quelli presenti presso la stazione di Genova Brignole, presso i luoghi più frequentati da parte della popolazione" e ancora di "installare idonei stalli e rastrelliere per il parcheggio delle biciclette nelle vicinanze dei luoghi pubblici" e di "adoperarsi per trovare sponsor sportivi che possano sostenere l’iniziativa".