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Presidio a Tursi degli abitanti di Valpolcevera e Ponente: "Senza barriere fonoassorbenti assordati dal rumore e avvelenati dalla polvere". Il 14 novembre una commissione a Palazzo Tursi.
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GENOVA -Chi esibisce fazzoletti sporchi di polvere, chi sacchetti pieni di materiali ferrosi raccolti sul davanzale: tutti si lamentano del rumore assordante che impedisce di dormire e di tenere le finestre aperte proprio nell'anno del caldo record. Un abitante esagera sapendo di esagerare: "Con tutto il rispetto per le 43 vittime, noi ora ci sentiamo come le ultime vittime di Ponte Morandi".


Il popolo inquinato dalle autostrade private dei pannelli fono assorbenti smantellati in seguito all'inchiesta della magistratura si è dato appuntamento davanti al comune di Genova per protestare contro i ritardi con cui Autostrade per l'Italia sta ripristinando le barriere.

Oggi a Tursi doveva esserci la commissione consiliare sulle barriere anti rumore chiesta dal consigliere del Pd Cristina Lodi, ma è stata rinviata al 14 novembre per problemi di comunicazione fra Comune e Aspi, che si era detta disposta a intervenire solo in remoto perché convocata solo pochi giorni prima.

A guidare gli abitanti Elisabetta Nasuti, abitante in un appartamento di via Cambiaso, a Rivarolo affacciato sulla A7 Genova Milano e portavoce del neo nato comitato del ponente e appunto della Valpolcevera.
Via Cambiaso è anche l'unica strada dove i pannelli sono già stati installati perchè c'è una scuola, nuove barriere che però non assorbirebbero tutto il rumore come facevano i pannelli smantellati. La stessa accusa anche da Lorenzo Coppini, altro abitante di via Cambiaso deluso dalla resa delle nuove barriere. La prima difesa di Autostrade di fronte a queste accuse è che quei lavori non sono ancora conclusi.

Mentre gli abitanti venivano ricevuti a Tursi dall'assessore all'Ambiente Matteo Campora, Autostrade ha comunicato di avere stanziato 25 milioni di euro per installare i nuovi pannelli a Ponente e in Valpolcevera.


I lavori sulla A10 e sulla A7 cominceranno a metà novembre e dovrebbero finire entro marzo 2023.
Un impegno, quello di Autostrade, che preannuncia altri sei mesi difficili per gli automobilisti e camionisti che percorrono il nodo di Genova: per installare i pannelli occorrerà chiudere le tratte o almeno eliminare una corsia.
I cantieri saranno aperti soprattutto di notte e si sovrapporranno ai tanti lavori già avviati.

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