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GENOVA - La figura del cane negli ultimi anni è cambiata radicalmente: adesso è a tutti gli effetti un membro della famiglia, come un figlio o un fratello, e per questo "c'è sempre più bisogno di capire come comunicano" spiega l'addestratore Fabio Gambacorta. "Si fanno tanti errori, in particolare si tende ad umanizzare l'animale che ha bisogno del rispetto necessario e di un indirizzo da parte nostra. Si può trovare una via di mezzo".

Quello dell'addestratore è un ruolo sempre più richiesto, anche se spesso viene contattato in ritardo: "Si arriva dall'addestratore quando si è in difficoltà, si previene poco. Arrivano padroni in crisi che sperano di risolvere dei problemi che presi per tempo sarebbero stati più facili da risolvere. Le principali richieste riguardano i cani che tirano quando sono al guinzaglio, che abbaiano a tutti, oppure fanno la pipì in casa. In realtà non sono mai problemi singoli, c'è un percorso che i cani devono seguire per capire il nostro mondo".

Per i cani non è importante il solo rapporto con gli umani ma anche quello coi loro simili: "Il cane è uno degli animali più sociali al mondo - spiega - e lo sono in una maniera molto sana, sanno dire di no e di sì in maniera molto chiara. Il cane si nutre di socialità, ha necessità di misurarsi con il prossimo, sia cane che uomo".

Gambacorta partecipa ad un progetto che mette in contatto i cani con bambini e ragazzi in asili e scuole: "È nato soprattutto per sensibilizzare, partiamo dai bambini di un anno ai 15-16enni. Spieghiamo che non sono oggetti, come instaurare un rapporto sano con loro anche senza averne in casa. La comunicazione tra i cani e i bambini è immediata, anche bambini timidi e introversi e con più difficoltà relazionali riescono subito a trovare un canale direttissimo con la purezza del cane. Tra purezza e purezza si va d'accordo".

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