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GENOVA - Telefonate indesiderate, mancanza d'acqua e conseguente caro bollette. Sono questi i temi toccati dal presidente di Assoutenti Liguria Furio Truzzi, durante il collegamento con Primocanale. 

Al primo tema si collega infatti la normativa che ha introdotto il Registro pubblico delle opposizioni", ossia il sistema che consente agli utenti telefonici di porre un freno alle telefonate commerciali selvagge da parte di call center e operatori. "Dopo un primo avvio burrascoso tutto è andato liscio con le iscrizioni. E' una rete comunque a maglie larghe, usando una metafora marinara il sistema bloccherà i tonni grandi ma non le piccole acciughe, che continueranno a infiltrarsi ed arrivare al consumatore"

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"Come Assoutenti e altre associazioni avevamo proposto non di promuovere il registro delle opposizioni ma dei consensi: in questo modo si sarebbero potuti iscrivere i cittadini che volevano essere contattati dalle imprese, e non quelli che non volevano, così da eliminare una fatica in più per gli utenti. E così si sarebbero stabilite sanzioni per coloro che aggiravano l'ostacolo e continuavano a molestarci. Un piccolo passo avanti ma si poteva fare di più"

Infatti il problema è rappresentato anche da quei call center che non hanno sede in Italia, così come quelle che non sono iscritte alle liste, che non vengono toccate da questa norma: "Tutto il mondo del sommerso non viene toccato, quindi il problema invece di essere semplificato non è stato risolto appieno"

Cosa può fare il consumatore? "Le armi a disposizione dei consumatori sono quelle della tutela legale fino alle denunce per molestie. Come Assoutenti siamo disponibili per agire contro i responsabili, perché ci rendiamo conto che per i cittadini sarà difficile agire da soli."

Sulla mancanza d'acqua in Liguria legata alla siccità: "La situazione è assai drammatica e critica. Interi paesi non hanno più acqua. Nell'immediato stiamo valutando tre azioni: richiedere un intervento al commissario Figliuolo per il rifornimento idrico. Il secondo è quello di valutare il commissariamento delle ATO, i cosiddetti ambiti territoriali ottimali che si dovevano occupare dell'acqua nel ponente. La terza è aprire una vertenza nei confronti delle società di erogazione, come Rivieracque, che continuano a mandare bollette ai cittadini non tenendo conto dei consumi ma in acconto."