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Savona nella morsa dei cantieri autostradali e delle stangate per i rifornimenti. Il Consorzio savonese autotrasporti: "Non vediamo una via di uscita senza l'intervento del governo"
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"L'ultima tegola per gli autotrasportatori, dopo il caos autostrade, riguarda i prezzi folli del gasolio" commenta Matteo Servetto, responsabile operativo del Consorzio savonese autotrasporti. Secondo le stime del Codacons, per un pieno di gasolio si spende il 33% in più rispetto al 2021, 28,3% per la benzina. Le conseguenze saranno rincari a cascata sui prezzi al dettaglio, ma anche "la fine di molte realtà produttive che non potranno sostenere le spese vive giornaliere. Se nel 2021 il carburante rappresentava un terzo dei costi da sostenere per l'operatività, ora tocchiamo il 50%". 

"La committenza ci sta venendo incontro per aiutare a sostenere i costi, ma non sarà così per sempre. Gli interventi del governo per ridurre il peso delle accise tardano ad arrivare e non credo che riusciremo a recuperare le perdite di queste settimane". In Italia i prodotti trasportati su gomma rappresentano l’85% della merce in vendita in negozi e supermercati. "Gli aumenti che siamo costretti a chiedere ricadranno sulle famiglie, già pesantemente colpite dal caro bollette", prosegue Servetto. 

"Dal punto di vista logistico - fanno sapere dal Consorzio - siamo da tre anni alle prese con le code in autostrada. In alcuni casi, tenendo conto dei tempi di riposo degli autisti, la merce è arrivata con ore e ore di ritardo. Savona e Genova non hanno alternative, che si prenda la A10, la A6, la A7 o la A26 i cantieri sono una persecuzione. Tempi di percorrenza maggiori vogliono dire meno viaggi e quindi meno guadagno, non possiamo permettercelo in questo momento storico".