"No forno, no forno". Il grido dei comitati contrari alla realizzazione del forno elettrico nell'ex Ilva di Cornigliano si scontra con la manifestazione degli operai della Fiom e del comitato pro forno, favorevoli all'ipotesi di realizzazione di un nuovo impianto all'interno della fabbrica siderurgica. Salute contro lavoro. È questa la fotografia della protesta iniziata ai Giardini Melis di Cornigliano.
Da giorni i cittadini di Cornigliano avevano annunciato l'intenzione di scendere in piazza per manifestare la propria contrarierà. Oltre un migliaio di cittadini ha invaso le strade di Cornigliano. In testa ad aprire il corteo uno striscione con la caricatura della sindaca Silvia Salis che riportava una sua frase "Cornigliano ha da sempre una vocazione all’acciaio" – e che la ritrae mentre dà ad alcuni bambini una "barretta kinder all’acciaio e particolato”.
Momenti di tensione quando intorno alle 17 è nata la contrapposizione tra il grido "lavoro, lavoro" urlato dai rappresentanti della Fiom rivolti proprio verso i comitati del no al forno elettrico. Sono volati insulti e la tensione è salita, poi i delegati hanno proseguito il loro mini corteo verso il Ponte di Cornigliano e via Pieragostini per poi tornare indietro e dirigersi in fabbrica passando da via San Giovanni d'Acri.
Lo scontro tra comitati 'no forno' e Fiom
Nel mentre il corteo delle associazioni e dei comitati contrarie alla realizzazione del forno ha iniziato la sua camminata per via Cornigliano. Un manifestazione partecipata che ha visto in scendere in piazza giovani e anziani, coppie con figli e stranieri che abitano tutti i giorni il quartiere. In mezzo alla folla c'era anche Fabio Ceraudo che oggi rappresenta il Municipio insieme ad altri consiglieri. Una cittadinanza delusa dalla decisione della sindaca Salis di dire sì all'ipotesi del forno elettrico.
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Una giornata campale per i cittadini di Cornigliano, come l'hanno definita in più occasioni. In migliaia sono scesi in piazza e hanno percorso via Cornigliano, arteria del quartiere ma anche del ponente cittadino. A marciare armati di cartelli c'erano anziani, bambini, ragazzi: tutti per dire no al forno elettrico. E anche chi non sapeva e si è ritrovato a guardare il corteo che passeggiava dal marciapiede ha deciso di partecipare e mostrare solidarietà.
Patrizia Avagnina ai lavoratori Fiom: "Toglietevi le magliette rosse, non le meritate" - Guarda qui
In piazza anche Patrizia Avagnina, storica fondatrice del comitato Donne di Cornigliano, in prima linea per la chiusura degli alti forno negli anni 2000. Ai sindacalisti ha voluto lanciare un messaggio: "Toglietevi le magliette rosse perché non ve le meritate, la Fiom è stata un'altra. Non sarebbe mai andata a chiedere i soldi della cassa integrazione, avrebbero proposto altre ipotesi e idee. Sono lavoratori e famiglie come noi, ma non si può dire che noi mangiamo il pane a ufo".
La storia di quelle donne che combatterono per un lavoro compatibile con la salute dei cittadini viene citata più volte durante la manifestazione. In loro onore ci sono anche signore che, armate di padelle, hanno fatto sentire il loro dissenso. "Lo faccio per i miei nipoti" racconta una donna, "io ho perso mio marito a 70 anni per un tumore, lavorava all'Italsider. Anche mio fratello si è ammalato".
In piazza con pentole e coperchi contro il forno elettrico - Il video
Tra le fila anche i presidenti dei vari comitati per la promozione di Cornigliano, che nell'ultimo mese si sono messi al lavoro per "proteggere il quartiere". Lo racconta a Primocanale Giampiero Morstabilini, presidente del comitato Cornigliano per la città: "Non siamo andati, nonostante l'invito, all'incontro con il ministro Urso perché non avevamo niente da dirgli più di quello che avevamo già detto. Mi scalda il cuore vedere tutte queste persone che oggi hanno deciso di partecipare per ribadire che Cornigliano ha già dato".
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