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Era al centro commerciale a Chiavari intento a usare il cellulare
1 minuto e 37 secondi di lettura
di Redazione

Evasione lampo, venerdì, di un detenuto italiano della Casa di reclusione di Chiavari. A dare la notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, per voce del segretario della Liguria Vincenzo Tristaino: "L'uomo, ammesso in regime di articolo 21 dell’Ordinamento penitenziario, non si era recato però sul posto di lavoro. Una pattuglia della Polizia Penitenziaria si è subito messa sulle tracce del fuggitivo, monitorando il territorio e scovando l’uomo nei pressi di un centro commerciale, intento a usare un telefono cellulare. Prontamente bloccato dai Baschi Azzurri, veniva portato in carcere, a disposizione dell’Autorità giudiziaria".

Tristaino esterna "il pubblico ringraziamento del SAPPE ai poliziotti intervenuti che, come sempre, hanno dimostrato grande senso del dovere ed elevata professionalità. Ancora una volta il personale di polizia penitenziaria si è distinto dimostrando alta professionalità e senso del dovere".

"Va ripensato il concetto della pena alternativa"

Per Donato Capece, segretario generale del SAPPE, “va necessariamente ripensato il concetto di fondo della pena alternativa al carcere, superando l'idea che essa possa essere la conseguenza di un automatismo di legge ad essa spesso connessa e non, invece, un vero e proprio istituto premiale per chi sconta la pena”. 

Il leader nazionale del primo Sindacato del Corpo evidenzia il ruolo centrale dei Baschi Azzurri nel sistema sicurezza del Paese: “Il Corpo di Polizia Penitenziaria ha dimostrato e dimostra, ogni giorno, non soltanto di costituire un grande baluardo in difesa della società contro la criminalità in termini preventivi, ma anche di avere in sé tutti i numeri, le capacità, le risorse, gli strumenti per impegnarsi ancora di più nella lotta contro la criminalità, per impegnarsi non soltanto dentro il carcere, ma anche fuori del carcere”, anche in relazione all’ampio settore dell’area penale. “Non lasciate soli le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria”, conclude Capece.

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