
C'è anche la Liguria nel piano di evacuazione della città di Napoli e di alcuni Comuni campani che entrerebbe in azione in caso di eruzione del vasto complesso vulcanico dei Campi Flegrei, oggi al centro della cronaca nazionale per l'ultimo terremoto che ha colpito la zona, una scossa di magnitudo 4.6, la più forte degli ultimi 40 anni. La stessa intensità del sisma registrato la notte del 13 marzo scorso che portò centinaia di persone a trascorrere all'aperto la notte.
Cosa sta succedendo ai Campi Flegrei
Nell'ultimo decenno l'area ha infatti mostrato segni di attività crescenti, con scosse sismiche e innalzamento del suolo che preoccupano la comunità scientifica e i cittadini. Per questo è tornato al centro del dibattito il piano nazionale di emergenza, per cui la Protezione Civile ha stabilito procedure precise in caso di eruzione.
Nell'eventualità di una evacuazione
Nell'eventualità di una evacuazione (che dovrebbe avvenire in solo 72 ore totali), il territorio viene diviso in "zona rossa" e "zona gialla". La zona rossa include sette comuni interamente (Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, Quarto, parte di Napoli) e aree parziali di altri.
Il piano prevede l'accoglienza in strutture pubbliche, alberghi, palazzetti, scuole o case disponibili. Le Regioni gemellate sono 17, ognuna abbinata a uno o più comuni della zona rossa. Ecco alcuni esempi:
- Pozzuoli → Lombardia
- Bacoli → Marche e Umbria
- Monte di Procida → Abruzzo e Molise
- Quarto → Toscana
- Napoli (Bagnoli) → Basilicata e Calabria
- Napoli (Fuorigrotta) → Lazio
- Napoli (Pianura) → Puglia
- Napoli (Soccavo) → Emilia-Romagna
- Napoli (Posillipo) → Sardegna
- Napoli (Chiaia e San Ferdinando) → Sicilia
- Napoli (Vomero) → Piemonte e Valle d'Aosta
- Napoli (Arenella) → Veneto
- Napoli (Chiaiano) → Friuli-Venezia Giulia
- Giugliano in Campania → Trentino-Alto Adige
- Marano di Napoli → Liguria
Circa 500 mila persone vi abitano e dovranno evacuare immediatamente. La zona gialla comprende invece territori con rischio di ricaduta di cenere vulcanica: qui vivono altri 800 mila abitanti, tra cui quelli di Marano di Napoli. Secondo le disposizione previste in caso di evacuazione in circa 13mila verrebbero accolti in Liguria. Sempre secondo il piano, i cittadini verrebbero trasferiti con mezzi pubblici organizzati con pullman, treni o traghetti, secondo le modalità operative stabilite dalla Protezione Civile e con il supporto delle autorità locali.
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IL COMMENTO
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