
In chiusura della campagna elettorale dalla piazza di Sestri Ponente aveva detto: "Io mi impegno a seguire quella che è la sentenza e mi impegno a riportare Genova ai giorni nostri. Genova purtroppo ha vissuto delle pagine grottesche per quello che riguarda il tema dei diritti in questi otto anni. Chiaramente è solo un tema di uniformarsi a quello che è il mondo, senza pensare di fare dei passi indietro". Detto, fatto. Domani, mercoledì 25 giugno, la sindaca Silvia Salis registrerà nel salone di rappresentanza di Palazzo Tursi i primi undici bambini nati da coppie di donne.
L'iniziativa non lascia in silenzio il consigliere di minoranza di Vince Genova Pietro Piciocchi ex sindaco facente funzione che dedica all'argomento un lungo post con particolare riferimento alla parte di cittadini che non sarebbero d'accordo al riconoscimento di figli di coppie omogenitoriali e all'accusa di aver gestito durante la sua amministrazione il tema in maniera 'grottesca'.
La replica di Piciocchi
"Apprendo che la Sindaca di Genova Silvia Salis, nella giornata di domani, ha deciso di registrare in pompa magna nel salone di rappresentanza di Palazzo Tursi i primi riconoscimenti ufficiali dello status di figli nati nel contesto di coppie omosessuali a seguito della recente sentenza della Corte Costituzionale che ha rimosso il precedente divieto stabilito dalla legge.
Fin qui tutto legittimo: solo non capisco perché la stessa Sindaca, nel decidere di dare così tanta enfasi a questo gesto, avverta la necessità di offendere gratuitamente la sensibilità di una parte consistente della nostra Città, nonché la reputazione della precedente amministrazione, dichiarando, con il consueto senso di superiorità morale, che "Genova purtroppo ha vissuto delle pagine grottesche per quello che riguarda il tema dei diritti in questi otto anni".
Francamente questo giudizio sommario e superficiale lo rispedisco al mittente!
Un Sindaco dovrebbe sapere che ci sono leggi che governano l'attività dello stato civile - quello che si può fare e quello che non si può fare - non essendo questa materia rimessa all'arbitrio del singolo (in questo campo il Sindaco agisce come ufficiale di governo).
Se il riferimento di Salis, come pare, è diretto al fatto che in passato tali riconoscimenti fossero stati negati dagli uffici dell'anagrafe del Comune di Genova, ebbene le devo ricordare che ciò è avvenuto sempre e solo a seguito del rispetto della legge, come peraltro dimostrato da numerose sentenze della Corte di Cassazione (il che vorrebbe dire, seguendo il ragionamento di Salis, che abbiamo anche una magistratura "grottesca", come "grottesco" era chi applicava quelle leggi).
In conclusione, eviterei di ricercare della visibilità personale e di fare della propaganda su questi delicati argomenti, nel rispetto di tutti i soggetti coinvolti e della sensibilità di ciascuno, e invito Salis a risparmiarci le sue lezioni e ad assolvere ai suoi doveri istituzionali con sobrietà e nella consapevolezza di essere la Sindaca di tutti i genovesi".
Il commento dell'arcivescovo Tasca
A margine della messa per San Giovanni patrono della città, l'arcivescovo di Genova Monsignor Tasca ha commentato la notizia: "Massimo rispetto e porsi sempre delle domande".
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IL COMMENTO
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