Attualità

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di Maurizio Rossi

"Sono lieto di come la mia vicenda si sia definita. Sono stato, da diversa stampa, erroneamente chiamato in causa per “corruzione” estrapolando pezzi di verbali che hanno toccato sia me che persone che lavorano con me da decine di anni offendendole pesantemente. E questa è la cosa che più mi dispiace.
Non avrei mai accettato un patteggiamento, avrei preferito affrontare il processo convinto della mia estraneità’ a qualsiasi reato.
Peraltro il patteggiamento avrebbe messo in difficoltà anche la mia gestione aziendale e non solo di Terrazza Colombo, proprietaria del Maxi schermo, sul quale sarebbero stati trasmessi dei passaggi a favore di Toti e Bucci ma anche di Primocanale che è totalmente estranea anche a qualsiasi contestazione. Anzi, proprio dall’indagine, è risultato come Primocanale abbia operato sempre nel massimo rispetto delle normative vigenti e della par condicio cosa di cui sono molto felice e di cui ringrazio sia i reparti amministrativi, di segreteria, programmazione e la redazione perché hanno dimostrato che la delicata gestione della politica viene affrontata in azienda al meglio sia per quanto concerne l’informazione che per quanto concerne tutti gli spazi a pagamento.
Va chiarito che il “patteggiamento” mi avrebbe impedito di rimanere amministratore unico di Primocanale e sebbene io non condivida proprio che “ patteggiare significhi una ammissione di colpa” ormai parte del giornalismo ed anche della politica ha invece fatto passare questa lettura.
Comprendo benissimo pertanto chi abbia patteggiato per togliersi in tempi brevi da una problematica che purtroppo sarebbe durata anni, io però ho detto subito ai miei legali che non sarei mai stato disponibile a patteggiare e che avrei affrontato il processo.
La proposta che mi è stata presentata dai legali invece di questa “sospensione del procedimento”, unico caso in questa vicenda, per arrivare poi alla totale estinzione e senza alcuna menzione, considerando che mi consente sia di continuare pienamente il mio lavoro sia permette a qualsiasi azienda nazionale e Internazionale, anche con le norme più restrittive di “codici etici” di stipulare contratti con le mie aziende, mi sembra una soluzione ottimale e mi viene chiesto sostanzialmente di accettare, senza entrare nel merito, di fare del volontariato cosa peraltro che mi fa un grande piacere personale e che ho chiesto di svolgere presso gli amici di Sant’Egidio. Inoltre mi è stato anche richiesto di versare 20.000 euro e solo nel mio caso, non a favore del “fondo della giustizia” ma liberamente a enti che desidero io: ho deciso di fare un quindi versamento di 10.000 euro a Sant’Egidio, 5.000 alla Gigi Ghirotti e 5.000 all’Airc di cui sono anche membro del consiglio ligure.
Non posso che essere lieto di come si sia definita la mia posizione e prossimamente avrò anche il piacere di fare delle precisazioni su diverse cose scritte in questi tredici mesi non corrispondenti al vero e strumentalizzate forse per colpire sia me sia Primocanale che è totalmente estranea anche a qualsiasi accusa. Da parte mia, visto che ho dedicato la mia vita a Genova e alla Liguria dal 1977 e ricordando che 43 anni fa è nata Primocanale, posso dire che è la prima volta che una vicenda ha rischiato sicuramente di mettere in discussione sia la mia immagine e di conseguenza quella delle mie azienda.
Finire quindi il procedimento in questo modo non può che rendermi felice e ringrazio i miei legali e tutti i dipendenti e collaboratori delle mie aziende che hanno ingiustamente avuto conseguenze da tutta questa situazione che oggi si conclude".