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La benedizione prima della partenza. A bordo 22 tonnellate di cibi e vestiti destinati a Termopil, l'autista: "Viaggio lungo? E' il mio lavoro"
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GENOVA -Hanno scelto lui perché ha sessant'anni e non può essere arruolato. Victor (nella foto con i baffi), camionista in pensione, per la prima volta nella vita chiude il portellone del suo tir davanti a un gruppo di cameraman e fotografi.

Giardini della stazione Brignole, lì dove sino a pochi giorni fa c'era la ruota panoramica, ore 12.30 di giovedì 3 marzo 2022, una data quasi storica perché segna la partenza del primo tir pieno di aiuti da Genova per l'Ucraina sotto le bombe dei russi.

Dentro il cassone del camion ci sono 22  tonnellate di abiti e soprattutto cibo, scatolame, pasta e altri alimenti, quello di cui c'è più bisogno. Gli aiuti raccolti dalla comunità ucraina e da Caritas.



Dopo mille e settecento km da Genova il tir di Viktor arriverà a Ternopil, città dell'Ucraina occidentale, ex capitale della Repubblica Nazionale dell'Ucraina Occidentale e Repubblica Socialista Sovietica di Galizia.

La famiglia di Viktor è invece Charkiv, città dell'Ucraina orientale nella regione storica della Sloboda Ucraina, capoluogo dell'omonimo distretto e per popolazione seconda città del paese dopo la capitale Kiev.

Alla partenza del tir ci sono responsabili della Caritas, ma anche i portavoce della comunità ucraina, dal cappellano Tarasenko a Oleh, che abbracciano Viktor e benedicono il viaggio, con una toccante preghiera tutti in cerchio: "Viaggio duro? E' il mio lavoro e il mio modo di aiutare il mio Paese".

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