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Che qualcosa non stia funzionando intorno alla vendita di Banca Carige da parte del Fitd (Fondo interbancario tutela depositi) è certamente un sospetto. Fino ad oggi limitato soprattutto all'informazione, che ha dato conto di tre cose in particolare: l'offerta in trasparenza avvenuta da parte di Bper (Banco popolare dell'Emilia Romagna); le offerte che sarebbero state presentate in via ufficiosa da Credit Agricole, fondo americano Cerberus e Bnp Paribas; l'imbarazzante lungo silenzio del Fitd, rotto solo su sollecitazione della Consob (a sua volta richiesta di intervenire dalla Bper) nel giorno dell'Epifania, per dire che, effettivamente, ci sono delle proposte "non vincolanti" di acquisto alle quali verrà data risposta lunedì prossimo, con l'indicazione di chi potrà avere l'esclusiva negoziale (chiesta da Bper ma negata dal Fondo).

Su tutte le ombre prende cappello, adesso, Paolo Barelli, presidente del gruppo parlamentare di Forza Italia alla Camera. "Gli andamenti del titolo Carige in due giorni hanno avuto un 'sorprendente' rialzo di oltre il 15% - dice Barelli - mentre si susseguono sui giornali indiscrezioni e ipotesi circa l'arrivo di altre offerte concorrenti, dalla francese Credit Agricole al Fondo americano Cerberus, rispetto all'unica offerta nota e ufficiale di Bper del dicembre scorso. Questo desta non poche preoccupazioni e dubbi".

Dunque un primo rilievo: l'andamento anomalo in Borsa del titolo Carige, che certamente ha prodotto degli arricchimenti. Difatti Barelli aggiunge: "Sarebbe grave se qualcuno disponesse e abusasse di informazioni in più rispetto al mercato". Un'affermazione molto grave, che prefigura un reato preciso previsto dal nostro ordinamento: l'insider trading. Ma il capogruppo di Forza Italia va oltre: "Né il Fondo interbancario - destinatario delle offerte - né gli altri offerenti hanno informato in modo trasparente i mercati. La comunicazione fornita dal Fitd non spiega e alimenta rumors e le inevitabili speculazioni, confermando l'esistenza di 'offerte preliminari' senza specificare contenuti e identità degli offerenti".

Barelli chiama in causa pesantemente l'operato del Fondo, tanto da affermare: "Il Fitd sorprendentemente afferma in un suo comunicato che sta svolgendo valutazioni internamente, il cui esito sarà reso noto solo lunedì prossimo, quando cioè ormai saranno tre le giornate di contrattazione in cui il titolo Carige avrà risentito pesantemente di questa grave asimmetria informativa che può apparire anomala. Chiedo, quindi, al governo e alle istituzioni competenti, in primis Consob e Banca d'Italia, di pretendere urgentemente chiarezza al Fitd e a tutti gli operatori coinvolti, offerenti compresi, per garantire la corretta dinamica di mercato e per consentire a tutti di aggiornare le offerte. È così che funzionano e devono funzionare i mercati. La trasparenza è dovuta anche per consentire al governo - a cui chiedo massima attenzione - di valutare nel merito se si configureranno i presupposti per l'applicazione del golden power a difesa di un importante asset del sistema finanziario italiano".

Nell'arco di appena ventiquattro ore è il secondo esplicito riferimento al golden power. Il primo a farlo è stato il deputato del Movimento 5 Stelle Davide Zanichelli, anch'egli molto preoccupato dall'anomalo incedere dell'intero dossier, compreso il fatto che "l'operazione - spiega Zanichelli - godrebbe del vantaggio fiscale tutto italiano dell'incentivo pubblico alle aggregazioni aziendali delle Dta (deferred tax assets), che in questo caso può arrivare a valere fino a 380 milioni di euro". E sul punto resta un interrogativo: ancorché non vincolanti, le offerte concorrenti a quella di Bper sono arrivate prima o dopo l'approvazione del beneficio fiscale richiamato dal l'esponente dei Cinquestelle?

Quattro ore di sciopero anche a Genova il prossimo venerdì 14 gennaio per quanto riguarda il trasporto pubblico locale. I sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e UGL Autoferro hanno comunicato la propria adesione allo sciopero nazionale. Alla base dello sciopero c'è la richiesta di attenzione da parte del governo per quanto riguarda il confronto sul rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro della categoria. Confronto, spiegano i sindacati, che ha subito uno stop alla fine del 2021. Alla base dello stop dal lavoro il fatto che il contratto sia scaduto da tre anni e agli esiti fin qui negativi delle procedure di raffreddamento e conciliazione. 

Intanto domenica 9 gennaio è previsto anche in Liguria lo sciopero del personale dei treni (LEGGI QUI)

Lo sciopero del 14 gennaio riguarda tutte le città della Liguria. Per quanto riguarda Genova saranno interessati i mezzi Amt: metropolitana, bus cittadini, corriere provinciali e ferrovia Genova-Casella. Garantito il servizio provinciale per le persone portatrici di handicap/anziani che sarà garantito nei servizi convenzionati a loro dedicati. Garantiti anche i servizi di noleggio e/o servizi aggiuntivi solo se prenotati prima della proclamazione dello sciopero stesso.

Venerdì 14 gennaio il personale viaggiante urbano e della ferrovia Genova - Casella si asterrà dal lavoro dalle ore 11.30 alle ore 15.30.

Mentre il restante personale urbano (comprese biglietterie e servizio clienti) si asterrà dal lavoro nelle ultime 4 ore del turno; il servizio delle biglietterie è garantito fino alle ore 12.15.

Per quanto riguarda il servizio provinciale il personale viaggiante si asterrà dal lavoro dalle ore 10.30 alle ore 14.30; il personale delle biglietterie provinciali si asterrà dal lavoro dalle 10.30 alle 14.

In occasione dell'ultimo sciopero proclamato contestualmente dalle Organizzazioni Sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e UGL FNA ed effettuato in data 24 febbraio del 2017, hanno aderito il 76,5% degli operatori di esercizio urbani, il 18,18% degli addetti agli impianti speciali, il 80% dei macchinisti della metropolitana e il 60% tra il personale viaggiante addetto alla Ferrovia Genova Casella. Per quanto riguarda il trasporto provinciale, in occasione dell’ultimo sciopero del 24 luglio del 2019 proclamato da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e UGL Auroferro, hanno aderito il 52% degli operatori.

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La guardia di finanza ligure ha pizzicato 1800 beneficiari che lo intascavano in modo ingiusto, truffatori con la complicità di Caf nati dall'oggi al domani proprio per favorire i raggiri.
 
Ma fra i circa diecimila genovesi che percepiscono il reddito di cittadinanza, al netto dei cinquemila che non possono lavorare per motivi di salute, ci sono anche cittadini quel reddito lo meritano e cercano di guadagnarselo giorno per giorno.

Virginio Bertani, per tutti "Jimmy, 63 anni, ex artigiano di Marassi, caduto in disgrazia dieci anni fa quando ha chiuso la sua attività, dall'aprile del 2019 riceve dallo stato 500 euro ogni mese di reddito di cittadinanza. Lui grazie al Patto di Collaborazione con il Municipio Bassa Valbisagno in cambio del reddito svolge opera di volontariato pulendo i giardini pubblici di piazza Terralba, a San Fruttuoso, e di viale Bracelli a Marassi, due nuove aree verdi realizzate dallo stesso Municipio.

"Mi sono sentito in dovere di fare qualcosa e non avevo voglia di passare le giornate sul divano così ho chiesto al Comune e al Municipio se potevo dare una mano..." ricorda Jimmy, che poi ammette: "Vado avanti a fatica sperando di arrivare presto alla pensione, forse fra cinque o sei anni, per fortuna integro con qualche lavoretto e con aiuti dai mie familiari, ma è dura. Per questo mi infastidisce sentire dire che il reddito di cittadinanza è un metadone di stato". Jimmy dice che ha anche provato a trovare un lavoro vero, "ma è stato inutile" taglia corto.

Il reddito di cittadinanza è stato un cavallo di battaglia del Movimento Cinque Stelle, ma Jimmy di politica si disinteressa: "Dico solo che per me è stata una bella cosa, un'ancora di salvezza".

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GENOVA-Un rientro a scuola pieno di incognite in Liguria dove in alcuni istituti di Genova e Savona i dirigenti stanno valutando un servizio ridotto a causa della mancanza di personale e della situazione pandemica.

Una ripartenza difficile quella della scuola prevista per il 10 gennaio, ha spiegato il provveditore agli studi di Genova e Savona Alessandro Clavarino: "Il servizio non verrà sospeso, mi sembra una cosa ragionevole." Diverse le domande e i quesiti sulle nuove quarantene in caso di positività, con un occhio di riguardo alla nuova 'didattica ibrida' che divide i ragazzi, a scuola o a casa, in base allo status vaccinale. 

Per questo quasi 2mila dirigenti scolastici, di fronte alle nuove norme introdotte dal Consiglio dei ministri per il rientro in aula, hanno sottoscritto una lettera indirizzata al premier Mario Draghi per richiedere la didattica a distanza nelle prime due settimane di scuola. "Hanno firmato anche alcuni presidi genovesi e savonesi. Immagino che non sarà un rientro tranquillo da tutte le parti - ha continuato Clavarino -. Stiamo aspettando dal Ministero una nota operativa che ci dia la possibilità di dare corso alle indicazioni del Consiglio dei ministri emerse il 5 gennaio". 

Secondo il presidente genovese dell'Associazione nazionale presidi Angelo Capizzi le due settimane a distanza sarebbero utili alle amministrazioni scolastiche: "Due settimane di Dad avrebbero fatto bene alle scuole della Liguria per preparare effettivamente il rientro e poterlo garantire, adesso come adesso prevediamo un rientro certo il 10 gennaio con enormi problemi, sospensioni o riduzioni del servizio."

Non solo la situazione dei contagi di Covid-19 in Italia, dove ieri si sono registrati oltre 200 mila casi in un solo giorno, ma anche una nuova norma che crea polemica sia tra i genitori che tra insegnanti e dirigenti, spiega Monica Capra, segreteria Cisl Liguria:

 "In questo nuovo decreto legge sono previste delle modalità di quarantena che discriminano gli alunni, alcuni a scuola con la FFp2 e altri a casa in Dad se non hanno la dose di richiamo, è inaccettabile."

 Il nuovo decreto parla chiaro: con tre casi di positività nella classe, per coloro che non hanno concluso il ciclo vaccinale primario da meno di centoventi giorni, che non siano guariti da meno di centoventi giorni e ai quali non sia stata somministrata la dose di richiamo, si applica la didattica digitale integrata per la durata di dieci giorni, per gli altri soggetti, che diano dimostrazione di aver effettuato il ciclo vaccinale o di essere guariti nei termini summenzionati, si applica l’autosorveglianza con l’utilizzo di mascherine di tipo FFP2.

Oltre a diversi problemi legati alla direzione diretta del nuovo decreto legge uno dei più grandi rompicapi è quello del personale, spiega Capra:

"Non sappiamo se riusciremo a recuperare tutte le persone che sono state sospese o sono state contagiate dalla nuova variante e quindi a casa in quarantena. La didattica a distanza sarebbe una soluzione temporanea, come è sempre stata."

"Chiaramente è molto diversa dalla didattica in presenza ma non vuol dire non insegnare, non imparare, significa, in questo caso, poter riaprire la struttura scolastica tra due settimane mentre i ragazzi imparano da casa. Se la scuola riapre il 10 gennaio - conclude Capra -, magari facciamo il primo giorno in presenza e poi, però, ci dovremmo fermare per almeno altri dieci giorni."

 

 

GENOVA - L'area di via Bartolomeo Bianco è stata finalmente restituita alla città grazie alla bonifica eseguita da Amiu. Il Comune di Genova aveva affidato all'azienda la zona, da cui sono state rimosse 21 tonnellate di rifiuti, anche ingombranti o pericolosi.

L'operazione è partita nel mese di dicembre ed è durata circa dieci giorni, nei quali una squadra di cinque operai ha quotidianamente operato nel sito, un tempo sede del centro sociale Terra di Nessuno. Il materiale, raccolto anche con l'ausilio di una pala meccanica, è stato differenziato e sistemato in dei cassoni, prima di venire destinati alle centrali per il riciclo. Per i lavori si è reso necessario anche l'utilizzo di un escavatore: la bonifica ha infatti riguardato anche la vegetazione presente nella zona, che verrà potata per rendere ancora più fruibile lo spazio.

"Il municipio ringrazia Amiu - dichiara Andrea Carratù, Presidente Municipio Centro Est - per il grande lavoro svolto per avere bonificato un pezzo importante del territorio del Lagaccio. Un’attività che considero un proseguimento del percorso di risanamento del quartiere che vedrà in breve tempo una riqualificazione che, davvero, cambierà il volto di una zona per troppi anni abbandonata".

"Dopo anni di degrado - commenta Matteo Campora, assessore all'Ambiente del Comune di Genova - come dimostra la quantità di materiale raccolto da AMIU, si vuole ridare dignità ad uno spazio che tornerà alla comunità cittadina in modo trasparente, chiaro e con tutte le caratteristiche di legalità che sono mancate in passato. Vogliamo ricreare un luogo dove valorizzare il meglio che questo territorio può offrire con una visione comune, ampia e condivisa.".