Vai all'articolo sul sito completo

Oggi con l'Archivio storico ricordiamo una delle più importanti manifestazioni che ospita Genova: Euroflora. Tutto cominciò nel 1966 all'interno del Palasport trasformato in un enorme giardino con 263 espositori da 19 paesi e 250 mila visitatori, tra loro pure Grace Kelly e il principe Ranieri di Monaco. Così il capoluogo ligure si attestò fin dall'inizio allo stesso livello di città come Gand, Nantes e Budapest che avevano una tradizione florovivaistica molto più antica.

Da allora molte primavere sono state scandite dall’alternarsi delle edizioni di Euroflora, una ogni 5 anni, con sempre più nazioni coinvolte e ospiti di grande rilievo tra cui spiccano i presidenti della Repubblica Pertini, Cossiga e Scalfaro. Nel 2018 con i lavori avviati per la realizzazione del nuovo Waterfront di Levante si trasferì in una location che le fece cambiare volto: i Parchi di Nervi, l’ambientazione più adatta per ospitare nel verde l’esposizione che ha il verde come protagonista.

La pillola di oggi si riferisce però al 2011, ancora al Palasport, per sottolineare come i fiori possano pureessere simbolo di pace e speranza: in quella circostanza venne infatti realizzato un giardino per Kabul, capitale dell’Afghanistan, in piena guerra contro i talebani.

GENOVA - "A giorni sarà pubblicata la gara per lo sviluppo della progettazione, interloquiremo con i cittadini e con i progettisti con l'obiettivo entro la fine di quest'anno di avere un progetto in maniera tale da poter poi appaltare i lavori" così il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici del Comune di Genova Pietro Piciocchi al termine della commissione a Palazzo Tursi sul progetto integrato di riqualificazione e rigenerazione urbana delle aree del Comune di Genova interessate dal progetto ferroviario legato al "Potenziamento Genova–Campasso". Per i lavori di riqualificazione delle aree il Comune ha disposizione circa 200 milioni. Alla commissione hanno preso parte Mariano Cocchetti, responsabile Rfi Progetto Unico Terzo Valico-nodo di Genova-Campasso; Andrea Perego, project manager Italferr Progetto Unico; Pietro Murzi, direttore Opere civili Webuild del Progetto Unico.

Il vicesindaco Piciocchi ha fatto il punto della situazione: "Il progetto è migliorato e si va verso una riqualificazione integrale. Via Ardoino è significativa, la copertura inizialmente non era prevista, è arrivata la richiesta dei cittadini e abbiamo presentato il progetto. Per quanto riguarda la questione degli indennizzi è una partita molto delicata: abbiamo chiesto alla Regione di attivare a breve il tavolo del Pris dove tutti insieme andremo a valutare le situazioni anche con lo sviluppo della definizione dei criteri ambientali. Ci vuole un po' di pazienza, parliamo di un'opera che non ha precedenti in Italia. È una sfida epocale, dal fatto di vincerla o perderla dipende il futuro non di Certosa ma della Valpolcevera". Piciocchi ha anche spiegato che le risorse a disposizione non sono un problema: Quando i progetti sono solidi e hanno qualità, le risorse si trovano. Noi dobbiamo prima spendere quella cifra, ancora non sappiano esattamente quanto costerà". 

Sulla questione dei lavori il responsabile di Rfi Cocchetti ha fatto il punto della situazione: "Sono state formalmente consegnate le aree ferroviarie. I primi cantieri partiranno a marzo, a breve, prima di giugno, inizieranno le interlocuzioni con i condomini della sponda destra del Polcevera per il riconoscimento degli indennizzi di cantiere. Tutti gli edifici sono stati mappati e i proprietari coinvolti. Per quanto riguarda la galleria di via Ardoino ora stiamo procedendo con gli avvisi per quei soggetti interessati" che si trovano in situazioni "di incompatibilità con la realizzazione della galleria. I lavori verranno realizzati contestualmente a tutti i lavori, assolutamente non verranno realizzati dopo. I lavori rientrano nel costo complessivo del Terzo Valico".

Altro tema affrontato riguarda la questione delle merci pericolose. In questo caso è necessario un protocollo che vede protagonista l'Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale che ha il compito, insieme agli entri, di stabilire un catalogo preciso delle merci. Rfi ha spiegato che le merci pericolose "non dovranno transitare al Campasso. È chiaro che l'unico passaggio è la linea sommergibile". Su questo tema Fabrizio Maranini, già presidente della commissione Ambiente e Infrastrutture 2020-22 del Municipio Centro-Ovest, ha chiesto delucidazioni su quanti saranno i treni a transitare: "Dall'ultimo dato risultano 12 treni alla settimana, due al giorno". Su questo aspetto Rfi ha rimandato la risposta all'Autorità portuale. Per quanto riguarda le tempistiche dei lavori Rfi ha precisato che si tratta di opere finanziate dal Pnrr di conseguenza hanno un termine al 2025 e "devono essere completamente funzionali nel 2026". 

Critica la posizione espressa dal presidente del Municipio della Valpolcevera Federico Romeo che durante la commissione ha attaccato il Cociv sul tema della tutela ambientale dei cittadini delle aree interessate dai lavori: "Stiamo vedendo un film con delle cose che il Cociv non ha mai fatto. A Trasta ci sono famiglie che vivono accanto a un capannone pieno di amianto e il Cociv non è ancora intervenuta a realizzare le opere di riqualificazione già finanziate da Ferrovie".

STELLA - L'uscita obbligata dall'autostrada, un Gps fuorviante, un cartello non visto. Sono questi gli ingredienti della ricetta perfetta per il disastro che da tempo sindaci e cittadini denunciano per le strade della città.

A Stella questa notte due grossi tir sono rimasti incastrati, senza poter andare avanti o indietro, tra le strette strade del paesino sulle alture savonesi. È successo intorno alle 4 del mattino. Sul posto sono dovuti intervenire i vigili del fuoco di Savona con una autogru arrivata dal distaccamento di Varazze con la quale hanno sollevato i mezzi pesanti per poterlo rimuovere. 

Da tempo diversi sindaci lottano per far si che determinate strade vengano vietate al transito dei mezzi sopra alle tre tonnellate, come il primo cittadino di Stella, Comune del Savonese, Andrea Castellini. "Facendo una battuta, rimango in vigile attesa di vedere dei risultati che per ora non sto vedendo" aveva detto a Primocanale dopo un tavolo tecnico con autostrade e gli enti proprietari delle strade e del comune di Stella (Anas e Provincia). 

"Speravamo che l'inserimento della cartellonistica fosse discretamente sufficiente - ha detto Andrea Castellini -. A quanto pare questa cartellonistica non basta, servono dei movieri notturni fuori dai caselli autostradali coinvolti. Lo dirò all'infinito, perché sennò succedono queste situazioni dove in una sola nottata molteplici veicoli pesanti di ogni ordine e grado, da autotreni a autocarri di grosse dimensioni a tir, arrivano a Stella, che non è idonea".

Nella notte i camion incastrati hanno interrotto il servizio delle ambulanze di Stella, che non hanno più potuto garantire il passaggio delle ambulanze. "È un fatto gravissimo".

"Stranamente ogni volta che ci sono le chiusure notturne io mi passo la nottata insieme ai vigili del fuoco e i carabinieri, una notte in bianco - continua il sindaco -. Perché i tir tramite i TomTom dei telefonini si inseriscono dentro le stradine non idonee pur di arrivare nel modo più veloce possibile alla loro destinazione. Oggi ho parlato con uno di questi autisti, che era spagnolo, e gli ho chiesto scusa Ma non hai visto le cartellonistica che ti dice che non puoi transitare lungo quella strada: "Assolutamente sì" mi ha risposto lui. "Però lo facevano gli altri e allora l'ho fatto anch'io". 

"L'unica soluzione sono i movieri. Per noi è fondamentale e necessaria e deve essere presa nel più breve tempo possibile, perché siamo consapevoli tutti e i concessionari non si devono nascondere dietro un dito, perché i cantieri autostradali della A10 e della A26 saranno cantieri che dureranno anni. Io di avere questa situazione per anni nel mio comune non lo accetto più".

Il problema delle chiusure notturne delle autostrade liguri, "necessarie" secondo gli enti per interventi di manutenzioni non rimandabili, sarebbero alla base di questi incidenti. Esiste un problema tecnico, dettato da Google Maps e dai macchinari che utilizzano i camionisti e che non sono predisposti per comunicare che in una certe strada non è possibile transitare. La soluzione più consona sarebbe quella di tenere aperte le autostrade anche di notte, e per questo il sindaco savonese si era appellato a tutti gli organi competenti, compresa la politica che dovrebbe intercedere con Aspi e Anas.

Bufera per il consorzio Research, azienda capofila dell’appalto per la realizzazione dello scolmatore del Bisagno di Genova. Il Consiglio di Stato, infatti, ha accolto il ricorso il ricorso presentato dai ministeri competenti e dalla Prefettura di Salerno contro la decisione dello  scorso luglio del Tar di Salerno che annullò l’interdittiva antimafia disposta nei confronti del “colosso” delle costruzioni. A questo punto i lavori che da programma sarebbero dovuti terminare nell'aprile del 2025 si sono ovviamente fermati. 

"Ora vogliamo sapere come dobbiamo comportarci - commenta il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti - anche perché non possiamo avere un cantiere che si ferma ogni due giorni. Chiederemo all'Avvocatura dello Stato se è necessario risolvere il contratto immediatamente o se occorre aspettare una nuova pronuncia giudiziaria per avere una parola definitiva o altro".

"Non sono certo un fan del consorzio, credo che all'inizio bisognava prendere delle direzioni differenti - il commento del viceministro ai Trasporti Edoardo Rixi - detto questo, bisogna anche che ci sia una giustizia uguali e si coordinino i tribunali del Paese, non possono esserci interdittive diversa a seconda del tribunale. Quando si vanno a fare appalti pubblici bisogna garantire innanzitutto su opere importanti come lo scolmatore del Bisagno che al primo punto ci sia la realizzazione dell'opera a salvaguardia dei cittadini".

GENOVA - Raffaele Medaglia, chef-pizzaiolo napoletano per anni a Santiago del Cile con una sua catena di ristoranti, è sbarcato a Genova insieme ai suoi ragazzi, i suoi studenti, per incontrare lo chef ligure Enrico Mariotti e i giovani della Locanda degli Angeli, il locale-progetto dell'Opera don Guanella di Genova dove si alternano ragazzi nei ruoli di pizzaiolo, cuoco, cameriere di sala, aiuto cucina, e barista.

I giovani genovesi in difficoltà, così come i giovani di Scampia, si sono ritrovati all'interno delle quattro mura del ristorante di Sestri Ponente per una giornata di teoria e pratica sul campo. Un menù tutto da scoprire con alla base l'impasto della pizza napoletana ideato dallo chef campano, rappresentante ministeriale chef italiano nel mondo, con docenze per il Gambero Rosso e la Scuola Nazionale Pizza Verace Napoletana.

Dall'antipasto, degli angioletti fritti con pomodorini freschi, basilico, olio all'aglio e origano, si passa al sandwich, poi la classica pizza napoletana e poi il dolce, angioletti con nutella e zucchero a velo. Ad aiutare i giovani pizzaioli sono stati i due ragazzi di Scampia arrivati con lo chef.

"L'amicizia tra queste due case, questo gemellaggio, si radica in altre esperienze comuni e abbiamo pensato, insieme con la Fondazione nel Cuore, la Fondazione Progetto Arca e la Fondazione DeAgostini, di realizzare un progetto a scavalco tra questi due territori, ovviamente intercettando le persone fragili" ha detto a Primocanale Giuliano Bellezza, educatore della Comunità La casa dell'Angelo.

"Oggi va un po' di moda parlare dei giovani di Scampia" ha continuato. "Anche tante serie televisive li hanno proposti, anche in modo sbagliato. Sono ragazzi della porta accanto, sono ragazzi che fanno esperienze di fatica ma anche di impegno, così come i ragazzi di Genova che hanno anche loro, in alcuni casi, fatiche e difficoltà analoghe".

"Allora noi dobbiamo guardare a tutti questi ragazzi, quelli fragili e quelli meno fragili, perché soltanto la loro crescita insieme favorisce i più fragili ad esserlo meno, a sentirsi meno soli e meno fragili, a guardare agli altri come amici e possibili colleghi di lavoro e partner".

"È frutto del lavoro di tanti professionisti, di tutti questi ragazzi che hanno potuto imparare un mestiere e magari trovare anche un loro sbocco di vita lavorativa. Per il futuro direi che le cifre di Regione Liguria sono secondarie rispetto a tutto questo, ma sono evidentemente importanti" ha detto l'assessore alle politiche socio sanitarie Giacomo Giampedrone. 

"Questo è un progetto inserito nella programmazione "Abilità al plurale" che ha visto oltre 700mila euro investiti da parte della Regione e credo che siano stati spesi bene - ha continuato l'assessore regionale -. Oggi finiamo un percorso che ha portato anche all'apertura di questa bellissima pizzeria che è alle mie spalle, dove dentro trovano proiezione di vita tanti ragazzi che sono svantaggiati per motivi diversi, evidentemente, ma non solo ragazzi perché poi la vita svantaggiata può avvenire anche in percorsi come dire di vita più adulta e quindi non dobbiamo mai dimenticarci che anche queste persone hanno bisogno di essere supportate qua dentro si fa anche una pizza sospesa quindi si lascia un ehm 0,50€ per ogni coperto per andare invece a portare una pizza a chi la pizza non se lo può permettere".