Cronaca

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Da martedì stop alla vendita pubblica delle magliette “Non c'è fango che tenga”, uno dei simboli dell'orgoglio genovese del dopo alluvione. Il successo dell'iniziativa è stato tanto grande che qualcuno ha taroccato la maglietta. Le prime segnalazioni dello sciacallaggio sono arrivate nei giorni scorsi, dopo che gli organizzatori dell'iniziativa avevano già provveduto a registrare il marchio della maglietta proprio per evitare speculazioni sulla solidarietà. "Le prime segnalazioni ci sono arrivate lunedì scorso" , spiega Caterina Ansali, ideatrice dell'iniziativa. Per evitare nuove speculazioni gli organizzatori hanno deciso di stoppare la vendita pubblica: da martedì, quindi, la maglietta “non c'è fango che tenga” si potrà trovare solo nelle parrocchie o nelle sedi di associazioni, ma non in piazza. L'orgoglio dei promotori della raccolta esce anche in questa occasione: alla speculazione degli sciacalli si contrappone la dignità della città ferita, e la più grane preoccupazione è quella della trasparenza, oltre a quella di dare una mano concreta. Un bilancio della raccolta? "Per scaramanzia possiamo risentirci lunedì?", scherza Caterina Ansaldi, che lancia un messaggio: "Domani saremo allo stadio, contiamo di vendere ancora tante magliette".