Alla drammaticità di uno sciopero generale che piomba su una città devastata dalla manovra del governo, dove migliaia di persone fragili, anziani, donne e giovani senza lavoro, corrono il rischio serissimo di essere abbandonati, si è aggiunto un episodio triste, anzi penoso. Una parte numerosa dei partecipanti alla manifestazione della Cgil ha risposto con una bordata di fischi alla richiesta di una speaker della Cgil di intonare l’inno di Mameli, scritto da Goffredo nella casa di via San Bernardo. Qualcuno ha proposto di intonare, semmai, l’Internazionale.
Le parole di Fratelli d’Italia (“L’Italia s’è desta….”)sarebbero state una bella risposta a chi sta facendo fare al nostro Paese una figura indefinibile. Ma dal corteo della Cgil questa risposta non è venuta.
Peccato.
Cronaca
Mameli, fischi e brutte figure
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