Un rilevatore satellitare microscopico collocato nel sottofondo del container: con questo strumento i finanzieri della Spezia hanno potuto seguire gli spostamenti del maxicarico di cocaina proveniente da Santo Domingo che, prima di venir stoccato in un'area industriale in provincia di Massa Carrara, ha toccato i porti della Spezia, di Gioia Tauro (Reggio Calabria) e di Genova. Il rilevatore, posizionato nel doppiofondo del container da un giovane finanziere spezzino durante l'allestimento della centrale di controllo del gps per seguire l'itinerario del carico di droga, ha condotto all'intervento dei militari, avvenuto nel momento in cui i trafficanti, a Massa Carrara, stavano smontando la finta paratia. Impressi sui panetti di cocaina due disegni che, stando alle prime informazioni, rappresentano il cartello colombiano produttore della cocaina: si tratta di uno scorpione stilizzato con le chele aperte e di una dama. Il cartello produttore potrebbe essere il Norte del Valle, nato dopo le diatribe interne al Cartello di Medellin o quello di Cali. Un'altra ipotesi che gli inquirenti stanno considerando è che i simboli indichino la zona d'Italia cui era destinato lo stupefacente.
Cronaca
Maxisequestro di cocaina: un rilevatore ha aiutato la GdF
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