Cronaca

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La discesa in campo ufficiale di Roberta Pinotti alle primarie per la scelta del candidato sindaco di Genova del centrosinistra, decisione peraltro pluri-annunciata da voci, sussurri e ampie passerelle della intraprendente senatrice sui palcoscenici televisivi dello Stivale, apre una nuova stagione pre-elettorale che può portare a due risultati opposti: una vera sfida chiarificatrice e ricostituente all'interno della sinistra e in particolare di un Pd ligure assai male in arnese o un gioco al massacro che, per assurdo, visto lo stato comatoso del centrodestra, potrebbe aprire il portone di Palazzo Tursi a un uomo di area moderata-conservatrice.
Con la decisione della Pinotti scende allo scoperto anche la corrente che nel Pd fa capo a due potenti ultrasettantenni appartenenti alla categoria degli "Ex/ex" che nella nostra città trova sensibili consensi soprattutto generazionali, cioè quella di Beppe Pericu, ex sindaco e di Stefano Zara ex presidente degli industriali. La corrente che potremmo definire catto/democratico/borghese, trova adepti trasversali, giovani dell'azione cattolica (ai miei tempi si chiamava così), giovani laici, influenti avvocati, signore da tè alle cinque, professoresse, professionisti affermati nella città delle professioni, universitari e, soprattutto e qui davvero il collante che li unisce è a prova di sega elettrica da boscaiolo norvegese, anti-vincenziani, genere umano che nel Pd si è sviluppato non appena la Vincenzi è stata eletta sindaco. Una corrente inizialmente soffusa, poi sempre più manifesta, che ha un unico obiettivo: togliere di mezzo, democraticamente s'intende, la preside-prima cittadina, mai tollerata.
A questo punto ci chiediamo se del gruppetto faccia parte anche il presidente Burlando o no. Forse no, almeno ufficialmente, ma di sicuro il presidente della Regione stamattina, leggendo l'intervista-scoop sul Secolo XIX, non si è chiuso in bagno abbandonandosi a un pianto a dirotto.
Ma cosa fara la corrente bersaniana? Esiste?  Starà zitta o farà uscire dal cilindro un suo candidato? E Francesca Balzani, spirito davvero emergente e nuovo del partito resterà a lavorare negli uffici di Bruxelles o ascolterà i ripetuti richiami genovesi che la vorrebbero in lizza con le altre sue compagne di squadra?La sfida ora sembra davvero aperta. E ci sarà da divertirsi.