Cronaca
Wouter Weylandt è morto sul colpo. Fiori al Passo del Bocco
1 minuto e 10 secondi di lettura
Potrebbe essere morto sul colpo Wouter Weylandt, il ciclista belga di appena 25 anni deceduto ieri durante una tappa del Giro d'Italia. Il ciclista ha subito un trauma cranico-facciale estremamente violento, che ha portato a una perdita di materia cerebrale e, con tutta probabilità, alla morte immediata. L'autopsia, che sarà compiuta nel pomeriggio, nella camera mortuaria dell'ospedale di Lavagna, dovrà confermare o meno questa ipotesi. In mattinata, intanto, il padre di Wouter Weylandt, è arrivato all’ospedale per il riconoscimento del corpo del figlio. Weylandt senior ha raggiunto Lavagna su un'auto della team Leopard accompagnato da alcuni dirigenti, assieme alla moglie del ciclista, Anne Sophie. Con gli altri familiari si sono poi recati al Passo del Bocco, sul rettilineo dove ieri è morto il ciclista, a 20 chilometri dal traguardo di tappa del Giro d'Italia. Con i genitori di Weylandt anche la sorella: hanno voluto depositare dei fiori nel luogo in cui è avvenuto l'impatto. Dopo questa piccola cerimonia privata, i familiari del ciclista si recheranno alla camera mortuaria dell'ospedale di Lavagna. La tragica morte del ciclista belga Wouter Weylandt, ieri al Giro d'Italia, è stata commemorata stamani con un minuto di silenzio dal Consiglio Regionale della Liguria. Il presidente dell'assemblea Rosario Monteleone ha annunciato un minuto di silenzio "per la tragedia avvenuta ieri alla terza tappa del Giro d'Italia mentre la corsa ciclistica entrava nella nostra regione". (Anna Chieregato)
Sponsorizzate
Sabato 13 Settembre 2025
Santagostino inaugura a Genova il più grande poliambulatorio d’Italia, il primo in Liguria
Ultime notizie
-
Comune, lo scontro Bianchi-Chiarotti a Primocanale
- Morandi: per il pm i vertici di Autostrade sapevano dello stato del ponte
- Amt, i vertici dell'azienda saranno convocati in Commissione a Tursi
- Ospedale Felettino, arriva l'ultimo via libera: può partire la costruzione
- Genoa, Seydou Fini sempre più bandiera. Rinnova il contratto fino al 2028
-
Il genovese in Islanda: "Si esce alle 16 per prendere i bambini e nessuno ti guarda male"
IL COMMENTO
Il bicchiere mezzo pieno della scuola senza cellulari. E all'intervallo, spunta una "cirulla"
Matte non c’è più, smettiamola di chiamarle tragedie