Potrebbe essere stata una lieve distrazione a originare l'incidente che ha portato alla morte Wouter Weylandt, il giovane ciclista belga morto ieri pomeriggio a 20 km dal traguardo di tappa del Giro d'Italia. Secondo una prima ricostruzione effettuata anche grazie alle testimonianze raccolte tra i colleghi del ciclista belga, in quel tratto della discesa sulla strada del Bocco i ciclisti stavano sfrecciando a circa 70-80 km/h. Weylandt si sarebbe voltato per vedere se qualcuno poteva dargli una mano a tirare il gruppo perdendo così l'assetto della bici che ha toccato il muretto con la ruota anteriore. Il ciclista è dunque caduto ad una velocità superiore ai 70 km/h sbattendo la testa prima sul muretto e poi sull'asfalto. Per effettuare una ricostruzione completa dell'accaduto, la Polstrada di Chiavari, incaricata dal sostituto procuratore Francesco Brancaccio della procura di Chiavari, ha sequestrato tutti i filmati della corsa. Intanto questa mattina il giro d'Italia riparte da Quarto con prologo all'interno dell'ospedale Gaslini.
Cronaca
Lutto al Giro: indagini, ma oggi si riparte da Genova Quarto
48 secondi di lettura
Ultime notizie
- Addio al mago Viganò, un pezzo della Samp d'oro
-
Truffe agli anziani a Genova, finti carabinieri colpiscono ancora: due giovani arrestate
- Attivi da lunedì 21 luglio i medici di medicina genale nelle case di comunità
- Report Confindustria Genova: economia ok ma spaventano i dazi Usa
- Vigile in moto contro auto a Struppa: agente gravissimo, ferite due bimbe
- Sampdoria, ecco la maglia per la nuova stagione
IL COMMENTO
Quando la politica si mise insieme per fare il bene di Genova
Ex Ilva: Cornigliano ha già dato molto, almeno possa pronunciarsi sul piano