Cronaca

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Il piano per accogliere 50mila profughi in fuga dalla Libia é pronto e lunedì sarà al presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani. L’annuncio è quello del ministro dell'Interno, Roberto Maroni, in visita a Tunisi insieme al ministro degli Esteri, Franco Frattini. "Non ci sono regioni esentate - ha sottolineato Maroni - anche se nessuno vuole i profughi. Solo l'Abruzzo, alle prese con il post-terremoto, non parteciperà al piano. E la distribuzione dei migranti sarà equa".

REGIONE, "NON SERVONO NUOVI CIE" - Così anche la Regione Liguria ha avviato le procedure per organizzare l'accoglienza in seguito alle crisi tunisina e libica ma non ritiene necessario allestire nuovi Cie. La Liguria attende circa duemila persone. "Crediamo opportuno dividerli in piccoli gruppi in cinque aree, le 4 province e il Tigullio - ha detto l'assessore Lorena Rambaudi - ma ne parleremo con la prefettura che preferirebbe concentrali in pochi centri". "Non capiamo la polemica politica nata su questa vicenda - ha detto il presidente della Regione, Claudio Burlando - diciamo al ministro Maroni di scegliere lui chi mandarci. Crediamo però che non sia necessario creare dei Cie, in questa emergenza non servono". L'assessore Rambaudi ha annunciato che si sono già attivate le reti di volontariato distribuite sul territorio, a cominciare da Caritas, Cri e Arci e diversi Comuni hanno annunciato disponibilità. I comuni di Albisola Superiore ha 50 posti, Savona, Albenga, Finale Ligure ne ha annunciati circa 30. C’è anche un gruppo di lavoro in Regione per gestire la situazione. Entrerà in attività lunedì. In giunta si è parlato di come verranno accolti i profughi: "ci siamo chiesti cosa fare in questi sei mesi di durata del piano - ha detto Claudio Burlando - Se corsi di lingua, avviamenti al lavoro. E' una situazione nuova, queste persone si insedieranno in una comunità non per propria scelta, ma per decisione dello Stato e della Regione. Naturalmente saranno liberi, non potranno essere trattenuti".

PROFILASSI PER AGENTI A LAMPEDUSA - Mentre il segretario generae del Silp-Cgil, Roberto Traverso, chiede una profilassi sanitaria per il personale del Reparto Mobile di Genova impegnato nell'emergenza profughi a Lampedusa. Secondo Traverso, i venti agenti genovesi impegnati in Sicilia non hanno avuto alcun tipo di vaccinazione o controllo medico preventivo: "Sono stati dotati soltanto di mascherine e guanti di lattice - ha spiegato Traverso - senza essere stati visitati dai medici. Sono a forte rischio di contagio di malattie infettive che possono essere trasmesse loro dai clandestini che soccorrono in continuazione". (Anna Chieregato)