
"Avevo firmato un contratto di tre anni con l'incarico di dirigente responsabile unico della struttura aziendale. Ho ritenuto che non ci fossero più queste condizioni, e quando non c'è più la stessa condivisione strategica è giusto che le strade si separino, perchè visioni diverse si ripercuotono sulla società e sulla squadra".
Così Sergio Gasparin spiega i motivi della sua separazione con la Sampdoria. "Ringrazio il Presidente e tutta la proprietà per l'opportunità che mi avevano offerto, e la gente di Genova per l'educazione e il rispetto che mi hanno sempre riconosciuto. Proprio per rispetto a loro andavano chiarite responsabilità ed autonomie nella gestione della società. La proprietà mi ha detto che c'erano stati problemi con Marotta per il suo modo di gestire la società, e che io stessi facendo le stesse cose. A questo - chiarisce Gasparin - rispondo che Marotta è un ottimo manager e che io ho le stesse connotazioni in termini di esperienza: come nelle aziende, sebbene quella calcistica sia un'azienda atipica, ci sono aree che necessitano ampie deleghe, e questo non si è verificato. Se il referente unico, il Dg, deve confrontarsi con troppi interlocutori, questo diventa un problema".
Infine, una battuta anche sulle ripercussioni societarie legate al caso-Cassano: "Questa vicenda non c'entra nulla con il mio addio, quando sono arrivato chiesi a Cassano rispetto e lealtà, e lui non ha mai mancato in questo".
IL COMMENTO
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