"Sono venuta qui perché non riesco a stare a casa, continuo a vedere i telegiornali e mi sembra di impazzire. Ma non voglio entrare in aula perché non voglio vedere Antonio": sono queste le parole di Katerina Mathas, la madre del piccolo Alessandro, il bimbo di otto mesi ucciso nel marzo scorso in un residence di Nervi dall' ex compagno Giovanni Antonio Rasero. Arrivata fuori dal Palazzo di Giustizia di Genova, dove si sta svolgendo la prima udienza del processo per omicidio volontario pluriaggravato, la donna ha continuato dicendo di non essere tranquilla e non dormire da tre notti per la paura di essere fraintesa e per le ripercussioni che sta subendo, come la profanazione della tomba del figlio: "Hanno rubato i peluche e lasciato biglietti di minacce e deliranti sulla sua tomaba. Volevo portare i suoi giochi preferiti, ma dopo questi fatti ho preferito evitare. Nessuno mi chiede mai di Alessandro e com'é la mia vita. Ora continuerò a studiare per potermi laureare in biologia".
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