Cronaca

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Assemblea permanente, una sorta di occupazione soft del teatro, e un’autogestione che porti a una programmazione alternativa con concerti aperti alla città. E’ quanto ha deciso l’assemblea di tutte le sigle sindacali dei lavoratori del Carlo Felice di Genova: 220 presenti e solo cinque contrari, con undici astenuti. Fatto salvo il premio Paganini, si comincerà probabilmente venerdì con un gruppo di orchestrali che suonerà nel corso della manifestazione della Fiom prevista al Porto antico di Genova e si andrà avanti fino a quando, dicono i sindacati, non arriverà qualche proposta per salvare concretamente il teatro.Il sindaco Vincenzi ha informato della situzione il ministro alla cultura Sandro Bondi che si è detto stupito "per una forma di protesta irresponsabile", ha detto Bondi auspicando "che venga accettata quanto prima la proposta formulata dai vertici della Fondazione al tavolo sindacale al fine di utilizzare tutti gli strumenti consentiti dalle leggi sul lavoro per arrivare a un rapido risanamento di questa importante istituzione culturale nazionale". Bondi - secondo quanto informa una nota del Ministero - ha ribadito a Vincenzi a valutare per il 2011 il piano di rilancio del teatro "che gli deve essere ancora presentato", conclude la nota. Il sindaco di Genova replica spiegando che "il piano di rilancio è stato predisposto". "Condivido l'appello alla responsabilità - dice Vincenzi - e confermo che per risolvere l'attuale situazione non vi è alcuna alternativa a quella formulata dal consiglio di amministrazione del teatro". Ovvero la cassa integrazione in deroga almeno sino a fine anno. Ipotesi che, però, i lavoratori del Carlo Felice non vogliono prendere in considerazione.