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Dopo  il secondo turno di qualificazione dell’AON Challenger II Memorial Giorgio Messina, entra nel vivo il grande torneo tennistico. Promossi ai quarti di finale, dall’alto del tabellone, l’argentino Guillermo Duran, testa di serie numero uno, numero 432 ATP, Antonio Zucca, Francesco Piccari, lo svizzero Riccardo Maiga, l’altro argentino Patricio Heras, Marco Bella, il colombiano Cristian Rodriguez e Adelchi Virgili. Domani mattina dalle 9, le sfide che promuoveranno quattro qualificati al main draw. La testa di serie numero uno è stata assegnata a Potito Starace,  numero 55 ATP, davisman azzurro, già vincitore a Valletta Cambiaso nel 2005 e finalista l’anno successivo. Le altre sette teste di serie sono toccate nell’ordine a Andreas Seppi (56 ATP), Fabio Fognini (88), Teymuraz Gabashvili (93), Filippo Volandri (99), Pablo Andujar (107), Nicolas Massu (116) e Simone Bolelli (120). Le quattro wild card a disposizione degli organizzatori sono state attribuite a Alessandro Giannessi, Daniele Bracciali, Walter Trusendi e Marco Cecchinato.Due interessanti derby italiani al primo turno del tabellone principale. Seppi trova Gianluca Naso, già finalista a Valletta nel 2007 e 2008, Fognini giocherà contro Bracciali, Volandri giocherà contro il polacco Dawid Olejniczak, Starace affronterà il tedesco Andre Begemann, Simone Bolelli l’altro tedesco Denis Gremelmayr. Sfide tutte da vedere quelle fra il ventenne talento argentino Federico Del Bonis e lo spagnolo Pablo Andujar e il match fra il russo Igor Andreev, ex top 20 ATP, e l’argentino Juan Martin Aranguren. Ed è pronto Fabio Fognini, ligure di Arma di Taggia, che vuole essere protagonista sulla terra rossa di Valletta Cambiaso:  “I risultati di Parigi sulla terra rossa e di Wimbledon sull’erba mi confortano. A questo punto un ulteriore salto di qualità potrebbe arrivare se riuscirò a lavorare sulla mia capacità di concentrazione, se riuscirò a mantenere alta l’attenzione durante tutto l’arco di un match. Sono un ragazzo che ha sempre giocato più per il bel punto che per il risultato, a volte quando c’è da portare a casa un match, invece di giocare ragionando, il sopravvento ce l’ha la mia istintività”.