Cronaca

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L'impianto di videosorveglianza del carcere di Imperia non sarebbe stato funzionante, ieri, al momento dell'evasione dei tre detenuti che sono stati arrestati poco più tardi dai carabinieri e dalla polizia. E' quanto emerge dalle indagini sull'evasione che ha visto come protagonisti un albanese in carcere per omicidio Qemal Hoxhal, 27 anni; e due italiani, Michele Sannini, 45, di Napoli, detenuto per tredici rapine e il cognato, Giovanni Abbagnato, 38, di Milano, accusato di quattro rapine. Sul caso il sostituto procuratore di Imperia Ersilio Capone ha già aperto un'inchiesta. Secondo i primi accertamenti sembra che le telecamere non funzionassero a causa di alcuni lavori di ristrutturazione dell'impianto elettrico, anche se non è stata ancora esclusa l'ipotesi di un guasto. Ma questa non sarebbe stata l'unica falla nel sistema di sicurezza. Pare, infatti, che mancasse anche la ronda in servizio sul muro di cinta dal quale i tre carcerati si sono lanciati nel vuoto facendo un volo di quindici metri e guadagnando così, seppur per un tempo molto limitato, la libertà. La mancanza di vigilanza sarebbe da attribuire ai diversi congedi per ferie e alla mancanza di personale in organico presso il carcere. Abbiamo in corso dei lavori di ristrutturazione per migliorare la sicurezza interna dell'istituto - commenta il direttore del carcere di Imperia, Angelo Manes -. Lavori che, in effetti, ci creano dei problemi. Tutti gli interventi di risanamento delle camere sono già stati completati, mentre sono in corso quelli per il rifacimento dell'impiantistica. A interventi conclusi, sicuramente, la situazione cambierà. Rispetto alla lamentata carenza di organico da parte degli organi sindacali, Manes, afferma: I sindacati fanno il loro lavoro. Certo, però, che una carenza di organico esiste.