Cronaca

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‘Con Italiani si nasce …e noi lo nacquimo’, in scena al Politeama genovese da questa sera a domenica, Maurizio Micheli e Tullio Solenghi celebrano in maniera ironica e scherzosa i 150 anni dell’Unità d’Italia che ricorrono nel 2010. Quale miglior occasione per riflettere sugli aspetti del nostro costume e del nostro carattere nazionale? Malgrado il passare dei secoli, non sembrano cambiati, puntualmente si ripropongono e dato che l’ironia è di tutte le riflessioni la più acuta ed efficace e il teatro il luogo perfetto per significare la propria identità Micheli e Solenghi propongono questo “Italiani si nasce” e postillano “e noi lo nacquimo”, implicito omaggio al genere del varietà teatrale che, stagionato almeno quanto “l’Unità Nazionale”, rimane a tutt’oggi un’ispirazione irresistibile. L’azzardo non è quello della rievocazione nostalgica, bensì raccontare con l’occhio critico di oggi il carattere degli italiani nel tempo. E così, in una piazza italiana, ai piedi dei due monumenti di Garibaldi e di Vittorio Emanuele II, una compagnia teatrale comincia a narrare una storia d’Italia che si dipana da Adamo ed Eva (italiani anch’essi, secondo gli autori) per poi passare ad alcuni grandi protagonisti della nostra storia (Leonardo, Colombo, Casanova, Leopardi) e a più umili comparse (due cristiani che stanno per essere sbranati dai leoni del Colosseo, due santi alla continua ricerca di fedeli, ecc.). Scopriremo in questo modo che tutti sono accomunati dallo stesso irresistibile denominatore comune: l’italianità. Ma esiste ancora? E come si manifesta oggi? E che fine hanno fatto “Dio, Patria e Famiglia” o gli inevitabili e invadenti “poeti santi e navigatori”?